E ora la scelta più difficile, il secondo ciclo

Il Governo probabilmente spera di chiudere la fase consultiva per l’inizio del prossimo anno scolastico. Teoricamente i tempi tecnici per farlo ci sono ma qualche problema, proprio sui due schemi di decreto approvati venerdì, potrebbe sorgere in sede di Conferenza unificata, dove le Regioni faranno sentire il proprio peso e forse la propria divergenza di linea, come già sta succedendo per l’altro schema di decreto sul servizio nazionale di valutazione.
La dilatazione dei tempi potrebbe essere anche favorita dall’attesa della decisione della Corte Costituzionale sul ricorso proposto dal Presidente del Consiglio dei Ministri contro la legge della Regione Emilia Romagna 30 giugno 2003, n.12: l’udienza pubblica è fissata per il prossimo 22 giugno.
A decreti approvati e formalmente emanati, il ministro Moratti dovrà compiere la scelta più difficile per definire il secondo ciclo di istruzione (sistema dei licei) e il sistema di istruzione e formazione professionale, sciogliendo il difficile nodo della collocazione, nell’uno o nell’altro sistema, degli istituti tecnici e professionali.
E forse non sarebbe stato sbagliato che questa scelta avesse preceduto la definizione del diritto-dovere e dell’alternanza scuola-lavoro. Potrebbe essere stata la voglia di vantare risultati concreti, da spendere eventualmente in campagna elettorale, ad aver portato ad invertire il percorso. Si è scelto insomma di disciplinare il principio del diritto-dovere senza conoscere le reali situazioni in cui i giovani andranno ad esercitare tale diritto.