E’ meglio che ci siano più o meno bocciati? Una disputa surreale

Repubblica pubblica oggi un articolo nel quale si dimostra con vari esempi che una serie di dati sulle bocciature forniti negli anni scorsi dall’ufficio stampa del Miur, di cui era responsabile l’ora dimissionario Massimo Zennaro, contenevano notevoli imprecisioni, tutte volte ad accreditare la tesi che la linea dura del ministro Gelmini aveva pagato, producendo un sia pur non rilevante aumento delle bocciature.

I dati definitivi hanno poi smentito quelli dell’ufficio stampa, dimostrando che, al contrario, le bocciature erano sia pur di poco diminuite. E che quindi, commentano i critici del ministro, i dati erano stati volutamente alterati dall’ufficio stampa, subordinandoli ad esigenze di tipo politico.

Se le cose sono andate così si dovrebbe concludere che tra le responsabilità di Massimo Zennaro c’è anche quella di non aver capito che sarebbe stato meglio per il ministro Gelmini presentare come un suo successo non l’aumento ma la diminuzione delle bocciature, da interpretare proprio come effetto positivo della sua linea politica ispirata a maggiore severità (linea avviata peraltro, nella stessa direzione, dal suo predecessore Fioroni).