Concorso DS: i candidati riammessi allo straordinario dovrebbero pagare quasi 2mila euro

Nei giorni scorsi il MIM ha sottoposto al parere del CSPI la bozza di decreto che regolamenta il concorso straordinario riservato ai candidati dell’ultimo concorso DS che hanno impugnato la loro esclusione per il mancato superamento delle prove.

Il recupero di questi candidati a cui viene offerta una nuova possibilità di accedere ai ruoli DS è stato voluto da un emendamento del DL Milleproroghe (legge 14/2023) proposto dai parlamentari della Lega, condiviso e approvato dalla maggioranza che sostiene il Governo.

Il traguardo finale sarà per loro un corso intensivo di formazione che la bozza di decreto, se confermata, ha definito in complessive 120 ore, in parte erogabili anche a distanza, prevedendo una frequenza almeno di 90 ore per rendere valido il corso.

Nella bozza del decreto sembra ci sia una spiacevole sorpresa per i candidati.

Per accedere al corso intensivo, infatti, i candidati dovrebbero affrontare, a seconda del livello di prove precedentemente non concluse, una prova scritta o una prova orale.

In entrambi i casi, dovrebbero preventivamente versare un primo contributo di segreteria dell’importo di 350 euro, non rimborsabili nel caso di non effettuazione della prova.

Se le prove saranno superate con una votazione di almeno 6/10, potranno accedere al corso intensivo.

Ma per l’iscrizione al corso di formazione dovrebbero, sempre preventivamente, versare un secondo contributo di segreteria di 1.500 euro.

Anche in questo caso il contributo non dovrebbe essere rimborsabile, nel caso in cui il candidato non partecipi al corso o abbia una frequenza inferiore alle 90 ore, minimo richiesto per rendere valido il corso e accedere alla prova finale.

Poiché quel contributo di 1.850 euro complessivi dovrà servire alla copertura completa delle procedure del concorso, potrebbe essere necessario un conguaglio ulteriore del contributo che potrebbe portare l’ammontare complessivo finale intorno ai 2mila euro.

Se il testo del decreto non sarà modificato, quel pesante contributo potrebbe costituire un dissuasore per molti candidati.

 

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