Concorso DS: effetti dell’emendamento che salva i candidati bocciati

L’emendamento 5.21 del senatore leghista Marti, approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, consente un possibile salvataggio dei candidati che non hanno superato l’ultimo concorso DS e che hanno presentato a suo tempo ricorso contro l’esclusione. Se, come tutto lascia prevedere, il testo dell’emendamento sarà approvato dall’aula del Senato e anche alla Camera in via definitiva, un consistente numero di candidati, già esclusi, sarà ammesso a partecipare a un apposito corso intensivo di formazione con prova scritta finale.

Potranno essere ammessi i candidati che hanno partecipato almeno alla prova scritta del concorso DS bandito nel 2017 e che abbiano presentato, entro i termini previsti, ricorso contro l’esclusione.

Le modalità di partecipazione al corso intensivo e la sua durata complessiva (nelle prime stesure dell’emendamento si era parlato della durata di 120 ore) verranno definite con apposito decreto ministeriale da emanare entro sessanta giorni dall’approvazione del decreto Milleproroghe, cioè entro la fine di aprile 2023.

I candidati che, dopo la frequenza del corso intensivo, avranno anche superato la prova scritta finale saranno immessi in coda alla graduatoria di merito del concorso DS in oggetto, la cui validità viene prorogata a tutto il 2025-26.

Il prossimo concorso DS, di cui si attende a breve la pubblicazione del bando, prevedrà la nomina dei vincitori sul 60% dei posti disponibili mentre il restante 40% sarà riservato ai candidati salvati dall’emendamento e inseriti in coda al vecchio concorso, dopo il corso intensivo e il superamento della prova scritta finale.

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