Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Dove vanno i figli dei clandestini se la scuola non li vuole?

La vicenda di Milano, le diverse imitazioni di esclusione dalla scuola da parte di altri sindaci e le prese di posizione a favore della decisione del sindaco Moratti di non ammettere alle scuole comunali i figli dei clandestini, stanno determinando, a quanto sembra, un effetto imprevisto sulle famiglie straniere senza permesso di soggiorno.

Il timore di essere individuati – come si segnala da diverse parti – farebbe aumentare il numero dei bambini, compresi quelli già soggetti all’obbligo, che conseguentemente non si iscrivono a scuola o ne interrompono la frequenza.

Già il fenomeno di evasione scolastica dei figli di clandestini, soprattutto nelle grandi città, è un fatto diffuso, anche se non censito con certezza. Un minore clandestino, anziché frequentare la scuola, viene avviato al lavoro nero, all’accattonaggio e altro.

Ora questo fenomeno potrebbe subire una accelerazione per l’allarme indotto dalle vicende milanesi.

C’è da chiedersi se, proprio a Milano, non vi sia anche il rischio di far aumentare la frequenza di alunni alle scuole coraniche che negli ultimi anni sono state al centro di contrasti che hanno visto il coinvolgimento degli ultimi due ministri della pubblica istruzione, Moratti e Fioroni.

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