Dov’è finita l’ipotesi di contratto?

Nei giorni scorsi i sindacati avevano lanciato un grido d’allarme per i ritardi di approvazione dell’intesa contrattuale sottoscritta il 16 maggio scorso, accusando anche il ministero dell’Istruzione di ostruzionismo e di manovra dilatoria per affossare alcuni elementi contrattuali, e non risparmiando attacchi all’Associazione nazionale presidi che starebbe tramando per impedire il contratto.
Il Miur ha precisato di avere già inviato alla presidenza del Consiglio le valutazioni tecniche sull’ipotesi.

Tutto tranquillo, dunque? Per niente, perché il Consiglio dei ministri nell’ultima seduta (27 giugno), oltre a non prendere in esame ancora una volta la bozza di schema del decreto legislativo per la riforma (il che ai sindacati sembra non dispiacere) non ha nemmeno esaminato l’ipotesi di contratto del personale scolastico (il che invece preoccupa i sindacati firmatari).
L’auspicato aggiornamento degli stipendi per luglio, con arretrati a seguire, sembra proprio saltato.

Dopo che il Consiglio dei ministri avrà dato il via libera all’accordo (siamo sicuri che non ci siano problemi?), l’Aran invierà il testo alla Corte dei Conti per la definitiva autorizzazione (da definire comunque entro 15 giorni).
Poi, se non saranno intervenute riserve da parte della Corte, i sindacati e l’Aran potranno finalmente sottoscrivere l’accordo che, solo da quel momento, diventerà ad ogni effetto il contratto 2002-2005.
Sarà luglio avanzato e difficilmente la liquidazione del nuovo trattamento retributivo potrà essere compresa nella busta paga del mese. Se ne parlerà, salvo improbabili sorprese, ad agosto.