Don Milani/2. Mattarella: ‘Una scuola che seleziona distrugge la cultura’

Il presidente Sergio Mattarella, rendendo omaggio a don Milani a Barbiana nel giorno del centenario della sua nascita, lo ha ricordato con le seguenti parole: “La scuola è di tutti. La scuola deve essere per tutti, spiegava don Milani, avendo davanti a sé figli di contadini che sembravano inesorabilmente destinati a essere estranei alla vita scolastica: ‘Una scuola che seleziona distrugge la cultura. Ai poveri toglie il mezzo di espressione. Ai ricchi toglie la conoscenza delle cose’. Impossibile non cogliere la saggezza di questi pensieri. Era la sua pedagogia della libertà”. E ancora: “Nella sua inimitabile azione di educatore pensava alla scuola come luogo di promozione e non di selezione sociale. Una concezione piena di modernità, di gran lunga più avanti di quanti si attardavano in modelli difformi dal dettato costituzionale”.

In queste parole di Mattarella si avverte l’eco delle sue esperienze, prima come ministro dell’istruzione (incarico dal quale si dimise con sofferenza, lasciando incompiuto il cantiere dell’autonomia scolastica) e poi come giudice costituzionale, garante di quel rispetto del principio di uguaglianza in senso sostanziale enunciato nel secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione (“È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale…”) non tradotto in pratica dalle riforme scolastiche. Ma “la scuola, in un Paese democratico, non può non avere come sua prima finalità e orizzonte l’eliminazione di ogni discrimine”. Di qui l’attualità del messaggio di don Milani, ribadisce il presidente.

Anche il ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha avuto accenti deferenti verso il priore di Barbiana: “In una ricorrenza che cade durante un periodo di grandi trasformazioni della scuola italiana, e che ci invita a riflettere sia sulle misure già in atto sia sui cambiamenti che intendiamo promuovere a favore dei nostri studenti, ricordiamo Don Lorenzo Milani.

Non ha mancato però di sottolineare la conciliabilità della visione della scuola di don Milani con alcuni aspetti della sua proposta di rilancio dell’istruzione, a partire da quella professionale, nel rispetto delle attitudini e degli interessi individuali di tutti gli studenti: “Il suo modo di interpretare la scuola è stato per molti aspetti di una modernità e di una lungimiranza sorprendenti. Il fine primo della scuola: arrivare al cuore dei giovani, scoprirne e valorizzarne i talenti, formare persone autonome nel pensiero e sicure nell’agire sviluppando qualità e competenze”.

Un successo postumo di don Milani? Una domanda non facile, a cui occorre rispondere senza pregiudizi. Nel sito www.tuttoscuola.com troverete alcune opinioni, anche discordanti.

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