Docenti esenti dal vaccino, cosa fanno?

Una domanda sta circolando nelle scuole: cosa dovrebbero fare i dirigenti scolastici con il personale docente in possesso di esenzione dalla vaccinazione? Come noto, dal 15 dicembre, l’obbligo vaccinale si applica a tutto il personale scolastico, incluso quello assente dal servizio per legittimi motivi, con la sola eccezione del personale indicato nella nota 7 dicembre 2021, n. 1889/DPIT, il cui rapporto di lavoro risulti sospeso per collocamento fuori ruolo, comando, aspettativa per motivi di famiglia, mandato amministrativo, infermità, congedo per maternità, paternità, per dottorato di ricerca, sospensione disciplinare e cautelare.

Una volta che il dirigente scolastico ha proceduto alla verifica della regolarità della posizione vaccinale, sia del personale presente in servizio che di quello assente, come regolarsi con chi non può fare il vaccino? Ci si riferisce chiaramente ai soggetti esenti dall’obbligo vaccinale in virtù di quanto previsto dall’art. 4, comma 2 del decreto-legge n. 44/2021: “solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale, nel rispetto delle circolari del Ministero della salute in materia di esenzione dalla vaccinazione anti SARS- CoV-2, non sussiste l’obbligo […] e la vaccinazione può essere omessa o differita”.

Innanzitutto si possono adottare le misure di mitigazione del rischio proposte dalla stessa nota. Vale a dire che il dirigente scolastico deve rendere disponibili DPI di maggior tutela come la FFP2, la visiera a protezione di viso, occhi e mucose ed una soluzione idroalcolica ad uso esclusivo per una igiene frequente delle mani. Bisogna ovviamente garantire l’areazione costante naturale delle aule, coadiuvata se possibile con apparecchiature di sanificazione continua dell’aria a raggi UV o altro sistema di sanificazione dell’aria, attivabile in presenza di personale o allievi. Altra indicazione: evitare attività di supplenza, in modo che il docente in questione non allarghi il numero dei possibili contatti; usare le aule di maggiore ampiezza tra quelle disponibili, con studenti maggiormente distanziati e in numero ridotto.

Se il rischio non può essere ritenuto accettabile,  bisogna assegnare al docente mansioni alternative quali le attività di programmazione, di potenziamento a distanza, di supporto alla didattica erogata agli alunni in istruzione domiciliare (art. 4, comma 7, decreto-legge n. 44/2021:”In tal caso, il dirigente scolastico adibisce detto personale, per il periodo in cui la vaccinazione è omessa o differita, a mansioni anche diverse, senza decurtazione della retribuzione, in modo da evitare il rischio di diffusione del contagio”). 

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