Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Docenti di materie scientifiche: la riforma ci penalizza

Ancora una volta, nella scuola italiana, la cultura scientifica e tecnologica viene collocata in posizione di serie B rispetto a quella umanistica”: il Coordinamento docenti di discipline scientifiche e tecnologiche torna alla carica rilanciando le critiche già formulate in occasione della approvazione in prima lettura dei regolamenti relativi alla scuola secondaria superiore.

In tutti gli Istituti tecnici e professionali, secondo il coordinamento, si ha un taglio di oltre il 20% delle ore delle discipline scientifiche e tecnologiche di indirizzo, a fronte di un aumento delle ore di italiano del 15%. In particolare “nei bienni iniziali le ore delle discipline scientifiche subiscono un taglio che arriva al 50-75%“.

Inoltre, prosegue il comunicato diffuso alle agenzie, “si insiste con l’assurdo accorpamento della Chimica con le Scienze della terra e biologia in un unico insegnamento“, e la stessa operazione riguarda la matematica e della fisica, “assegnate, anche qui per una incomprensibile ‘tradizione’, a un unico docente“. Accorpamenti che si riflettono nelle nuove classi di concorso, che non tengono conto del fatto che la formazione universitaria degli attuali docenti di discipline scientifiche e tecnologiche è di tipo monodisciplinare.

Tutto ciò, afferma il Coordinamento, è in contraddizione con le indicazioni dell’Ocse secondo cui la riduzione delle ore di insegnamento deve evitare le ore relative alle discipline delle aree matematico-scientifico-tecnologiche.

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