DL salva precari: il Governo disattende gli impegni e i sindacati mobilitano la scuola

Non si capisce ancora se la mobilitazione proclamata dai cinque sindacati rappresentativi per l’11 novembre prossimo contro taluni aspetti del decreto legge salva precari verrà trasformata in uno sciopero, come quello già indetto per il giorno dopo, martedì 12 novembre, dall’Anief (che li ha già invitati a confluire sulla sua astensione dal lavoro).

La protesta dei sindacati ha come motivo di fondo tre questioni definite nell’intesa del 1° ottobre u.s. con il Miur e in quella successiva del 18 ottobre per i diplomati magistrali ex-GAE.

Prima questione: l’abilitazione per la scuola secondaria. L’intesa del 1° ottobre prevedeva l’indizione di un concorso riservato con valore abilitante anche per coloro che non rientravano tra i vincitori dei 24 mila posti previsti. Prevedeva inoltre, al di fuori del decreto legge, l’impegno del Miur a definire un disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica per disciplinare i percorsi strutturali di formazione e abilitazione dei docenti.

Proprio di questo secondo obiettivo non c’è traccia nella manovra finanziaria o riferimento nel decreto legge, mentre è ok per il concorso riservato con valore abilitante (che vale anche per docenti di scuola paritaria). 

Seconda questione: il concorso riservato per i facenti funzione (ff.) DSGA. L’intesa prevedeva un concorso riservato per il personale amministrativo che abbia svolto le funzioni di DSGA per almeno tre anni nei precedenti otto, anche in deroga al requisito della laurea specifica prevista per l’accesso dall’esterno. La deroga figurava ancora nella bozza del DL fino a pochi giorni fa, ma è del tutto scomparsa nel testo ufficiale definitivo.

Terza questione: la conferma in servizio degli ex-GAE. L’intesa del 18 ottobre prevedeva la conferma in servizio limitatamente a questo anno scolastico dei diplomati magistrali ex-GAE.

Neanche di questo c’è traccia nel DL.

Difficile però pensare che su questi tre impegni disattesi dal Governo si possa indurre la categoria allo sciopero.