Distanziamento in classe: le precisazioni del CTS in attesa del cruscotto informativo (che ancora non arriva)

Dopo il documento del 28 maggio 2020 e lo stralcio della riunione del 22 giugno con cui si precisavano alcune misure (tra cui la distanza da bocca a bocca), il 7 luglio il CTS ha fornito riscontri, in diversi casi anche in forma dettagliata e approfondita, a numerose richieste di chiarimento presentate dal ministero dell’istruzione sulle misure da adottare per il rientro a scuola in sicurezza.

Tra i chiarimenti richiesti – il Ministero ne ha presentati ben 14 anche a seguito delle problematiche evidenziate dai sindacati nell’audizione del 2 luglio scorso -, i primi due riguardano la questione tuttora aperta del distanziamento in aula.

Il fatto che su questo specifico argomento il Ministero abbia sentito il bisogno di un chiarimento, lascia intendere che il cruscotto informativo, lo strumento conoscitivo che consentirebbe di accertare con immediatezza la sussistenza della regolare capienza dell’aula, ancora non è pronto, forse mancante di alcuni parametri che soltanto il CTS può fornire.

Ma, come si può notare nella risposta al secondo quesito, il non esaustivo riscontro da parte del CTS rischia di rendere inefficace il cruscotto.

La prima domanda da parte del Ministero riguardante il metro di distanza intende conoscere se è da assicurare anche situazione di movimento con eventuale impiego di mascherina nel caso vi siano difficoltà a garantire la distanza durante gli spostamenti. La risposta del CTS è affermativa e vale in tutti i casi in cui non vi siano le condizioni per assicurare il distanziamento.

Con il secondo quesito il Ministero chiede se è possibile indicare in mq lo spazio occupato da ciascun studente nell’aula.

A nostro parere la domanda è stata posta male perché forse sarebbe stato meglio chiedere di precisare lo spazio di mobilità.

La risposta del CTS, infatti, oltre a ribadire quanto già precisato nei precedenti documenti e ricordare il distanziamento tra cattedra e prima fila di banchi, precisa che “non viene indicato un valore in metri quadri dello spazio di occupazione dello studente in quanto tale parametro adottato singolarmente potrebbe non garantire il distanziamento minimo lineare essenziale”.

I manuali operativi degli USR Veneto ed Emilia, invece, hanno indicato possibili distanziamenti tra i banchi per garantire la mobilità in sicurezza.

È questo che manca e che va chiarito con urgenza per evitare inceppamenti del sistema e ricorsi a soluzioni soggettive.

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