Dispersione scolastica, Pittoni: ‘Contrario all’abolizione della bocciatura. Lavoriamo per ripristinarla’. VIDEO
In occasione del convegno organizzato da Tuttoscuola sulla dispersione scolastica, “La scuola colabrodo”, il senatore Mario Pittoni, Presidente della commissione Cultura del Senato e responsabile scuola della Lega, ha spezzato una lancia in favore di politiche meritocratiche sia per l’università (bene che la quota dei finanziamenti legati al merito sia salita al 24%, con la prospettiva di arrivare presto al 30%) sia per la scuola, dove si è dichiarato del tutto contrario all’abolizione delle bocciature, che a suo avviso favorirebbe il disimpegno e la perdita di valore dei titoli di studio.
Guarda il video dell’intervento di Pittoni
“Per qualcuno – ha detto Pittoni – fra le cause della dispersione c’è la bocciatura. C’era, visto che la “Buona scuola” l’ha praticamente abolita in nome dell’inclusione a ogni costo. Avverto subito che lavoriamo per ripristinarla. Senza un minimo di selezione, infatti, il titolo perde valore (ne sanno qualcosa i nostri ragazzi quando si affacciano al mondo del lavoro e scoprono di non essere considerati). E la mancanza dello stimolo fondamentale di ogni sistema formativo, quello della gratificazione legata all’apprendimento con il rischio, in caso contrario, di essere estromessi dal sistema stesso, può ingenerare un fenomeno – ormai più che latente – di lassismo psico-didattico, che distoglie i ragazzi dall’impegno giornaliero nello studio e nell’esercitazione su quanto appreso, nella convinzione che l’ultimo trimestre sia possibile colmare d’un balzo i vuoti. Dovremmo invece insegnare, come avviene nei Paesi più avanzati dove i titoli non hanno valore legale, che nella vita lo studio, l’aggiornamento continuo, sono indispensabili. È con la passione che sappiamo mettere nello studio che costruiamo il nostro valore aggiunto. Guai fermarsi al pezzo di carta!”
A proposito di merito anche alle maestre diplomate, ha osservato, va riconosciuto di aver bene operato negli ultimi 20 anni, visto che nelle comparazioni internazionali la scuola elementare italiana si è sempre collocata in buona posizione. Per questo, ferma restando la positività dello sblocco dei concorsi, è comunque giusto “salvare decine di migliaia di docenti sfruttati per 20 anni”.
Pittoni riconosce tuttavia l’importanza degli investimenti nella formazione iniziale dei docenti, che devono soprattutto essere preparati a insegnare ad imparare nella prospettiva del Life-long Learning. Come si fa in Finlandia, dove gli studenti ottengono ottimi risultati pur seguendo le lezioni per un numero di ore assai inferiore a quello cui sono tenuti gli studenti italiani.
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