Diminuiscono i giovani che si iscrivono all’università

Sedicimila matricole in meno, uno studente su cinque che dopo i primi 12 mesi di studio decide di gettare la spugna. Non sono certo dati positivi per gli atenei italiani quelli che provengono dall’Istat, che all’interno dell’indagine “Università e lavoro: orientarsi con la statistica” ha cercato di fotografare il sistema universitario italiano.

Secondo il rapporto dell’Istituto di statistica nello scorso anno accademico si è registrata una consistente diminuzione dei giovani che hanno deciso di iscriversi per la prima volta ad un corso di laurea: quasi 332 mila, il 4,5% in meno rispetto all’anno precedente quando invece il numero degli immatricolati aveva toccato quota 347 mila.

Una diminuzione che porta il sistema universitario ai livelli del 2001 (l’anno di attuazione della riforma del 3+2) quando le matricole erano state 331.368. Ma se da allora gli immatricolati erano cresciuti in modo esponenziale (fino a toccare il tetto massimo di 353.119 nuovi iscritti nell’anno accademico 2003/2004), quella registrata oggi dall’Istat è una vera battuta d’arresto, visto che in soli tre anni gli atenei italiani hanno perso per strada qualcosa come 21mila iscritti.