Didattica a distanza: i docenti non di ruolo devono arrangiarsi in proprio

Nei giorni scorsi il ministero dell’istruzione ha invitato i docenti impegnati nella didattica a distanza a utilizzare i 500 euro della carta del docente per acquistare nuove strumentazioni tecnologiche, quali ad esempio, webcam e microfoni, penne touch screen, scanner e hotspot portatili. Si tratta indubbiamente di una indicazione quanto mai opportuna, considerato anche il protrarsi dell’emergenza sanitaria che determinerà un prolungamento della sospensione delle attività didattiche con ulteriore impiego della didattica a distanza. Ma, come ha rilevato da subito il sindacato Flc-cgil, la nota mette in evidenza “le contraddizioni e le scelte sbagliate compiute in questi anni dal legislatore, che per meri motivi di risparmio ha “selezionato l’accesso al beneficio economico che supporta la formazione e l’aggiornamento, creando disparità tra il personale”. Infatti, possono fruire della carta del docente soltanto gli insegnanti di ruolo, mentre ne sono tuttora esclusi i docenti con contratto a tempo determinato di durata annuale o fino al termine delle attività didattiche (30 giugno).

“Nell’emergenza che la scuola sta vivendo, insieme a tutto il Paese – continua il comunicato cigiellino – i docenti con contratto a termine sono in prima linea, con i colleghi di ruolo, per garantire il diritto allo studio ai ragazzi e alle ragazze, attuando metodologie didattiche a distanza; in questo frangente sono chiamati alla medesima responsabilità, ma rimangono esclusi dall’acquisto degli strumenti utili, in quanto non destinatari della Carta del docente”.

Il sindacato chiede, pertanto, l’estensione della carta del docente anche agli insegnanti con contratto a tempo determinato, perché “sarebbe un passo importante per affermare un principio di equità, fondamentale in un Paese civile che rispetta la condizione di chi lavora”.

Sulla stessa lunghezza d’onda è il contenuto di un emendamento che il sen. Mario Pittoni, presidente della Commissione cultura di Palazzo Madama, presenterà in sede di conversione del decreto legge sull’emergenza sanitaria.

La questione non è certamente di dettaglio, in quanto dei quasi 809 mila (808.395) docenti statali attualmente in servizio, oltre il 20%, cioè uno su cinque, non è di ruolo e, pertanto, non può fruire della carta del docente.

La legge 107/2015 prevede lo stanziamento annuo di 381,137 milioni di euro con cui viene finanziata la carta del docente di 762.274 insegnanti di ruolo (compresi quelli non in servizio attivo in quanto distaccati o comandati presso altre istituzioni).

Stimando, forse in difetto, in 165 mila i docenti con contratto a tempo determinato, sarebbe necessario (e urgente) uno stanziamento di 82,5 milioni di euro che si può ottenere con nuove risorse oppure attingendo dalle risorse non utilizzate e/o riducendo l’importo di 500 euro della carta.

Se si considera che, anche dopo il superamento dell’emergenza, la DAD entrerà nelle ordinarie attività professionali dei docenti, l’assegnazione della carta ai docenti con contratto a tempo determinato è bene che entri da subito nella dotazione ordinaria.