Dibattito aperto su tagli, risparmi e investimenti

I tagli, sostiene il governo, sono funzionali alla riqualificazione della scuola, e il 30% dei risparmi servirà a premiare la qualità e gli insegnanti più impegnati nel miglioramento del servizio. L’opposizione contesta soprattutto il metodo, il ricorso ai decreti legge, mentre sugli obiettivi strategici (più efficienza, più equità, meritocrazia) ci sembra di notare, se non una convergenza, una certa disponibilità al confronto.

Noi ci auguriamo, e auguriamo alla scuola italiana, che questo confronto possa svolgersi senza pregiudizi, sulla base di fatti concreti e dati verificati, che anche noi di Tuttoscuola ci impegniamo a continuare a proporre, e con una visione globale di medio-lungo periodo, che per un sistema educativo significa un arco di 15-20 anni.

Una visione il più possibile condivisa, che consideri insieme lo scenario economico (soprattutto il rapporto costi-benefici), quello sociale (il prestigio, la ri-legittimazione istituzionale) e quello culturale (il punto d’equilibrio tra la salvaguardia dell’identità nazionale italiana e l’apertura al mondo, sempre più villaggio globale). E che valorizzi gli studenti “capaci e meritevoli” in modo da restituire alla scuola italiana quel ruolo di ascensore sociale che essa ora non esercita affatto, ma che ha pur svolto in passato, sia pure episodicamente, e che si tratta ora di rafforzare ed estendere al maggior numero possibile di beneficiari.