
Di Menna (Uil scuola), sul merito tre proposte sbagliate
Prima una proposta offensiva, poi una sbagliata. Ora una terza proposta che riesce a scontentare tutti gli insegnanti. Si faccia la cosa giusta: si valorizzi la professione docente con un contratto innovativo.

Il ddl scuola è stato presentato oggi alla Camera. E sempre oggi il sottosegretario Faraone, intervenendo in Molise, ha sostenuto che “una riforma non può accontentare tutti”. “Il punto è – mette in chiaro il segretario della Uil Scuola, Massimo Di Menna – che il testo proposto, scontenta proprio coloro, gli insegnanti, che ogni giorno sono alle prese con i ritardi del nostro sistema facendo grandi sforzi per assicurare comunque qualità”.
A partire dal merito. “Dopo una prima proposta, offensiva, quella della ‘raccolta punti’ che i costringeva gli insegnanti per a cambiare scuola alla ricerca di quella dove c’erano colleghi con punti più bassi, proposta poi ritirata – precisa Di Menna – ne è arrivata una seconda, sbagliata , che prevedeva dare 16 euro di aumento per il merito prendendo i soldi dagli aumenti per anzianità. Anch’essa, dopo le nostre pressioni, ritirata. Ora c’è il terzo tentativo che non riscuote alcun consenso e non trova neanche un insegnante favorevole: assegnare un budget finanziario al dirigente scolastico che, in solitudine, decide a chi assegnare l’aumento”.
“Anche questa è da ritirare – commenta il sindacalista – c’è una strada da seguire per riconoscere e valorizzare l’impegno, la professionalità, le opportunità di carriera, con consenso: avviare il confronto con il sindacato per il rinnovo del contratto scaduto da 9 anni, come chiesto dalle 400 mila firme consegnate a Palazzo Chigi”.
“Si eviti uno scontro con la scuola con tre scelte, quelle che ci apprestiamo a proporre in sede di audizione parlamentare:
– un decreto legge per organico funzionale ed assunzioni;
– la via del negoziato contrattuale (oggi abbiamo la buona notizia di due contratti rinnovati, commercio e banche);
– un’approfondita e distesa discussione parlamentare che metta al centro la qualità della scuola pubblica e un vero piano di investimenti per la modernizzazione.
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