Depressione della spesa per cultura e istruzione: le proposte della Uil-scuola

Nei giorni scorsi Eurostat ha reso noti i dati dei Paesi dell’Unione relativi alla ripartizione delle spese pubbliche per settori di intervento, evidenziando come l’Italia e la Grecia siano fanalini di coda per la spesa sostenuta a favore della cultura e dell’istruzione.

In proposito è intervenuto il segretario generale della Uil-scuola, Massimo Di Menna, con queste dichiarazioni: Sono anni che lo segnaliamo, ma niente, sempre nuovi tagli sulla scuola. L’Italia rischia di uscire dall’Europa proprio nel campo in cui ha tutte le risorse per eccellere: la cultura, la scuola.  Non si può star fermi. Serve una assunzione di responsabilità politica – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, dopo la diffusione dei dati dell’Eurostat che compara la spesa pubblica nel 2011 e la sua destinazione.

Secondo l’istituto  di statistica europeo, infatti, l’Italia risulta all’ultimo posto in Europa per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura (1,1%  fronte del 2,2% dell’Ue a 27) e al penultimo posto, seguita solo dalla Grecia, per percentuale di spesa in istruzione (l’8,5% a fronte del 10,9% dell’Ue a 27).

I due presidenti di Camera e Senato potrebbero favorire – propone Di Menna –  la presa di responsabilità delle forse politiche prevedendo una sessione del Parlamento per votare una mozione che impegni il futuro Governo ad una vera revisione della spesa pubblica che, fermi i saldi di bilancio,  sposti risorse a favore di cultura e scuola, per avviare un graduale avvicinamento ai livelli dei paesi europei.