Decreto sul secondo ciclo/1. Eppur si muove

Lentamente, attraverso piccoli ma continui assestamenti, va prendendo forma il nuovo “sistema di istruzione”. Non così quello dell’”istruzione e formazione professionale”, di cui si sa ben poco e che vede nelle Regioni un interlocutore tanto obbligato quanto difficile.
E’ questo il bilancio della scorsa settimana, contrassegnata dall’incontro svoltosi il 3 marzo tra il ministro Moratti e le organizzazioni sindacali della scuola. Il ministro ha consegnato una nuova versione della bozza di decreto legislativo sul secondo ciclo, e alcune ipotesi di quadri orari dei licei, contenenti qualche novità rispetto a quelli resi noti tra gennaio e febbraio. Tutti i siti sindacali riferiscono dell’incontro, e quello della Gilda pubblica anche i testi (www.gildains.it).
Dal punto di vista curricolare le novità non sono molte, ma alcune appaiono significative. Due in particolare: l’adozione dell’orario annuale in luogo di quello settimanale (che fin dai tempi dei programmi Brocca sottintende un uso più flessibile del tempo scuola durante l’anno scolastico), e l’abbinamento di alcune materie di insegnamento, che va nella stessa direzione: per esempio storia e filosofia (non nei licei classico e scientifico, dove restano distinte), alle quali si aggiunge sociologia nel liceo economico. Un unico orario annuale complessivo viene indicato opportunamente anche per inglese e seconda lingua comunitaria, per fisica e chimica nel liceo tecnologico, e per altre discipline (per esempio biologia e scienze, scienze e geografia, economia politica ed economia aziendale nel liceo economico).
Tutto ciò dovrebbe facilitare nelle intenzioni del ministro un uso più flessibile e mirato del tempo, consentire l’individuazione di priorità, e aprire spazi alla personalizzazione dei piani di studio.