Decreto: attesa per il Consiglio dei ministri

A poche ore di distanza dal Consiglio dei ministri, convocato per il venerdì 23 gennaio, regna ancora grande incertezza sull’inserimento all’ordine del giorno del testo definitivo del decreto legislativo sul primo ciclo. Col trascorrere delle ore si va diffondendo l’impressione che qualche ulteriore ostacolo potrebbe rallentare la marcia del decreto.

Intanto c’è il problema tecnico, non lieve, dell’introduzione nel testo definitivo di una serie di modifiche, derivanti dalle osservazioni formulate dalla Commissioni della Camera e del Senato, il cui parere non è vincolante, ma è comunque impegnativo. Le modifiche sono poco rilevanti sul piano politico (le proposte emendative più incisive dell’UDC sono state solo parzialmente recepite), ma non su quello tecnico, che richiede molta attenzione anche per gli aspetti formali.

Ma, anche ammesso che il testo sia approntato in tempo per il Consiglio dei ministri, due incognite continueranno a gravare sull’andamento dei lavori: la posizione che assumeranno i ministri dell’UDC, le cui riserve hanno avuto poco spazio nei pareri delle Commissioni parlamentari, e potrebbero quindi riemergere in sede governativa, e le valutazioni che saranno fatte dal ministro dell’economia, che potrebbe chiedere ulteriori chiarimenti sull’effettiva portata del decreto dal punto di vista degli oneri finanziari (non c’è, per esempio, un tetto alle richieste di “tempo pieno” da parte delle famiglie).

Insomma, non è detto che anche in caso di inserimento del decreto all’ordine del giorno non possano intervenire complicazioni, come già accadde, per motivi analoghi, in occasione della discussione della prima stesura dello schema di decreto, la cui approvazione finì allora per slittare di due mesi.

Per saperne di più leggi “Il decreto minuto per minuto” nella rubrica La giornata