Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Darwin dietro la lavagna/3

Le precisazioni del ministro Moratti sulla presunta omissione della teoria evoluzionistica di Darwin dai programmi scolastici sembrano non convincere e, anzi, rafforzano la convinzione in qualcuno che vi sia stata deliberata scelta del ministro per favorire altre teorie sulle origini della vita (creazionismo).
Il ministro ha precisato che “la presenza e la discussione delle teorie dell’evoluzione” è prevista “nella formazione di tutti i ragazzi dai sei ai diciotto anni“. Ma i critici richiamano l’attenzione sul silenzio che i nuovi programmi riservano alla teoria nella fascia dell’adolescenza nella scuola media.
All’appello “Un danno per la cultura scientifica”, sottoscritto da esponenti di rilievo del mondo scientifico per chiedere al Ministero dell’Istruzione di rivedere i programmi della scuola media, colmando una dimenticanza dannosa per la cultura scientifica delle nuove generazioni, stanno aderendo migliaia di persone (almeno 15 mila nel sito di Repubblica.it).
Ha dato la propria adesione all’appello anche la senatrice a vita Rita Levi Montalcini.
Per fornire un aiuto all’approfondimento dell’argomento, il prof. Daniele Formenti dell’Università di Pavia ha curato un approfondito studio comparativo tra vecchi e nuovi programmi di scuola media sulla dibattuta questione della teoria evoluzionistica “scippata” dal ministro Moratti.
Come si uscirà da questa contrapposizione? C’è da augurarsi che gli esperti valutino le questioni connesse all’insegnamento della teoria dell’evoluzione non soltanto con il patrimonio della propria cultura, ma cercando con determinazione il confronto con gli studiosi, i docenti e le organizzazioni interessate.

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