Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Darwin dietro la lavagna/2

Non meno dura è la posizione assunta sul Domenicale del 25 aprile del “Sole-24 Ore” da Luca e Francesco Cavalli-Sforza e da Gilberto Corbellino, il quale sostiene che “l’esito insoddisfacente della riforma dell’istruzione, come per altre innovazioni e adeguamenti delle politiche di governo tentate in Italia negli ultimi decenni non è la conseguenza delle scelte di merito, ma della inadeguatezza del metodo“.
In Italia, a differenza di quanto avviene al di là delle nostre frontiere, sostiene Corbellino, “si procede solitamente investendo un gruppo di esperti, o presunti tali, che prima di tutto devono essere politicamente affidabili e che a tavolino mette a punto una soluzione preconfezionata e pronta per l’uso. Senza nemmeno discutere o esplicitare il procedimento utilizzato. Va da sé che questa impostazione è piuttosto tipica di un approccio paternalistico e centralistico“.
Quali le reazioni del ministro a questo polverone? Per ora Letizia Moratti si è limitata a dire che “la presenza e la discussione delle teorie dell’evoluzione è prevista nella formazione di tutti i ragazzi dai sei ai diciotto anni“. Un preludio alla modifica delle “Indicazioni nazionali” allegate al decreto legislativo sul primo ciclo? O una specie di interpretazione autentica, in senso estensivo, degli attuali testi? Oppure ancora una sostanziale copertura della tesi di Bertagna, che dà sì spazio a Darwin “nella formazione di tutti i ragazzi dai sei ai dodici anni“, ma solo negli ultimi 3? Si saprà nei prossimi giorni. Ma intanto infuriano le polemiche.

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