Dal 2007 il deterrente per ridurre le occupazioni studentesche

Le “okkupazioni” fanno parte ormai da molti anni dei segni stagionali e dei riti studenteschi. Ma tra due anni, se la riforma della secondaria verrà effettivamente messa in atto – prossimo maggioranza parlamentare permettendo – potrebbe diventare molto più difficile per gli studenti degli istituti superiori concedere molto tempo alle occupazioni e alle manifestazioni, come ormai da anni capita soprattutto nei primi tre o quattro mesi di scuola.
L’articolo 13 del decreto legislativo 17 ottobre 2005 sul secondo ciclo prevede infatti quanto già anticipato dal decreto 59/2004 sul primo ciclo di istruzione per la validità dell’anno scolastico. Dispone infatti il nuovo decreto che “Ai fini della validità dell’anno, per la valutazione dello studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato complessivo di cui all’articolo 3“.
La disposizione è secca e sembra non lasciare varchi per sconti di nessun genere, come, invece, è stato previsto per la secondaria di I grado dove si precisa, in aggiunta, che “Per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe al suddetto limite.”
Una mancata previsione che potrebbe far pensare che le deroghe per casi eccezionali potrebbero essere definite a livello ministeriale, anziché a livello di istituto.
In questo modo, ad esempio, gli studenti del primo biennio del liceo economico, con 1.112 ore all’anno di lezioni obbligatorie non potrebbero assentarsi per più di 278 ore che corrispondono, grosso modo, a 45-48 giorni di lezione. Tra assenze ordinarie e assenze per occupazioni, il rischio di invalidare l’anno potrebbe essere quanto mai concreto. E l’anno scolastico è lungo: perdere tempo prezioso all’inizio forse, visto il deterrente, potrebbe costare caro.