Da Giannini, Faraone e Puglisi perplessità sullo sciopero

Sullo sciopero generale della scuola proclamato unitariamente dai principali sindacati del comparto (Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda) contro la riforma varata dal governo, oggi intervengono i principali esponenti del governo in ambito scuola e la responsabile scuola del Pd.

In particolare, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, a margine di un evento a Expo, ha commentato: “I punti su cui si sciopera francamente mi lasciano perplessa, perché sono assolutamente estranei a quello che noi vogliamo fare con la buona scuola, cioè autonomia scolastica e potenziamento dell’offerta formativa. La scuola è principalmente degli studenti oltre che degli insegnanti“.

Dal suo profilo Facebook, il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, scrive: “Domani è il giorno dello sciopero contro ?#?labuonascuola. Lo sciopero è un diritto e chi governa ha il dovere di ascoltare e modificare il ddl qualora emergano suggerimenti validi. Noi stiamo ascoltando tanto e in alcuni casi correggendo, il lavoro che si sta facendo in commissione alla Camera lo dimostra. Se lo sciopero deve esprimere un dissenso, questo dissenso deve essere motivato. Ma siamo sicuri che la scelta del sindacato di scioperare contro 100.000 assunzioni proposte dal governo, in quale altro settore della pubblica amministrazione oggi ci sono tutte queste assunzioni?

Affida invece a una nota stampa le proprie dichiarazioni la responsabile Scuola e Ricerca del Pd Francesca Puglisi, capogruppo in Commissione Istruzione al Senato: “Rispettiamo il diritto di sciopero ovviamente, ma contestare l’assunzione di 100 mila e 700 persone e un investimento di 4 mld di euro nella scuola pubblica è un non senso. La preoccupazione di Susanna Camusso che quella disegnata dalla buona scuola diventi una scuola per ricchi non trova fondamento nel contenuto del ddl, poiché oltre alla possibilità offerta ai cittadini di contribuire con il 5 per mille al funzionamento delle scuole, istituisce anche un fondo di perequazione statale del 10 per cento“.

Quanto alla responsabilità del dirigente scolastico – sottolinea Puglisi – i miglioramenti al testo proposti dal Partito Democratico sanano qualsiasi possibile eccesso di potere: 1) il piano triennale dell’offerta formativa viene proposto al dirigente scolastico elaborato dal Collegio dei docenti e approvato dall’organismo democratico piu ampio della scuola, ovvero il Consiglio d’Istituto; 2) per la distribuzione dei 200 milioni di euro attribuiti alle scuole per premiare gli insegnanti migliori, il dirigente scolastico è affiancato dal Comitato interno di valutazione”.