Da Di Menna (Uil Scuola) apertura alle carriere dei docenti del ddl Aprea

Il segretario della Uil Scuola Massimo Di Menna ha rilasciato oggi un’intervista al quotidiano on line Il Sussidiario.net, nella quale parla dei temi che il disegno di legge Aprea sulla scuola si accinge a rilegificare (carriera degli insegnanti, reclutamento, autonomia delle scuole, ecc.).

L’intervista presenta numerosi elementi di interesse, dato che Di Menna, a differenza dei leader di altre organizzazioni sindacali, promuove alcuni elementi del testo in discussione, e mostra disponibilità a trovare convergenze su alcuni altri. L’unica vera bocciatura è verso la chiamata diretta degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici, oggetto di un recente scontro tra il segretario generale della Cisl Scuola Francesco Scrima e il presidente dell’Anp Giorgio Rembado.

Il passo più importante dell’intervista è l’appoggio dell’organizzazione guidata da Di Menna sui premi e le differenziazioni delle carriere dei docenti: “Noi siamo a favore: siamo d’accordo sul fatto che occorra introdurre nell’attività degli insegnanti delle opportunità di carriera e di riconoscimento dell’impegno professionale. Non è accettabile che nell’ambito del lavoro pubblico gli insegnanti siano gli unici a non avere questa opportunità; ed è paradossale che chi insegna, se vuole avere un’aspirazione di carriera, debba tendere a fare un lavoro diverso, cioè quello di dirigente. Invece le scuole sono ricche di tanti insegnanti che danno l’anima dal punto di vista professionale, e che con il loro lavoro e con il loro impegno garantiscono una scuola di qualità“.

Di Menna però fare notare che per parlare di premi occorre che il governo metta in campo le risorse: “Carriera significa anche differenziare le retribuzioni, e per fare questo ci vogliono le risorse. Se si pensa si farlo utilizzando gli attuali aumenti contrattuali, che sono limitati sostanzialmente al meccanismo della copertura dell’inflazione, la cosa non sarebbe accettabile“.

Come risorse, l’indicazione del segretario della Uil Scuola è di attingere ai “risparmi dati dalla razionalizzazione, il 30% dei quali deve essere destinato alla valorizzazione professionale. Il governo deve quantificare questi risparmi, e inserirli nel nuovo modello contrattuale da approvare per il mese di dicembre, e poi valido per il prossimo triennio“. Per quello che riguarda la valutazione, “va valorizzato e riconosciuto il lavoro specifico degli insegnanti, cioè quello che essi fanno in classe con i ragazzi“, e non valutare gli insegnanti su “progetti e progettino” e sugli “elementi di burocratizzazione“.