Crisi economica e prospettive degli studenti: il caso inglese. E in Italia?

Una ricerca condotta da The Chartered Institute of Personnel and Development (CIPD) che si occupa di impiego e sviluppo del personale a fini commerciali, ha messo in evidenza come la crisi economica che sta attraversando l’Europa finirà con il colpire più duramente i giovani.

In particolare rischiano di più i neo laureati o gli studenti che, dopo l’obbligo, non hanno proseguito gli studi.

In Gran Bretagna, infatti, gli studi di settore mostrano come i primi posti a saltare in caso di difficoltà economiche in una azienda sono quelli ricoperti da giovani neoassunti con scarse o mancanti esperienze lavorative precedenti.

Si stima, inoltre, che i danni ricevuti da questo stato di cose potrebbero essere permanenti, se non si interviene in tempo con adeguate misure compensative.

Fra di essi i più vulnerabili in assoluto saranno gli studenti provenienti da aree già deprivate economicamente.

La disoccupazione in Inghilterra ha toccato quota due milioni dal 1997 ed è cresciuta di 165.000 unità nei primi tre mesi di quest’anno, mentre alcune previsioni già parlano di almeno tre milioni di disoccupati nel 2010.

Alla luce di quanto oltre Manica, non si può non riflettere sulla nostra situazione nazionale.