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Crisi: 35% studenti stranieri, in Italia peggio che nel proprio paese

Indagine Intercultura, 40% intervistati non vuole posto fisso

La crisi? In Italia è “peggio che a casa mia”. Non ha dubbi il 35% di un campione degli 800 studenti stranieri, provenienti da tutto il mondo – dalla Thailandia alla Cina, dal Brasile agli Usa, dall’Egitto alla Finlandia, dal Giappone al Cile – che attualmente stanno studiando in Italia con Intercultura.

Dopo diversi mesi di permanenza nella penisola hanno imparato non solo la nostra lingua, ma anche vizi e virtù degli italiani, come emerge da uno studio sulla consapevolezza della crisi in Italia da parte dello studente straniero realizzato da Intercultura, l’Associazione no profit che dal 1955 opera nel campo degli scambi internazionali di ragazzi delle scuole superiori.

Il vizio peggiore per il 50% dei giovani interpellati è l’inerzia dei propri coetanei italiani: nonostante la difficile congiuntura economica e l’attuale 30% di disoccupazione giovanile, sono ancora in pochi, seppur in crescente aumento, quelli che decidono di studiare altre lingue o fare piccoli lavori. All’opposto, la virtù a cui va il plauso del 20% è l’altruismo, tradotto proprio nel generoso gesto di accoglienza da parte della loro famiglia ospitante.

Per quanto concerne la riforma del mercato del lavoro, per molti di loro è già una realtà visto che il 42% vede il proprio futuro lavorativo senza posto fisso ma, al contrario, in continua evoluzione e in viaggio per Paesi di tutto il mondo. Alla domanda ”in questo periodo di crisi, quale lavoro pensi sia il migliore da scegliere al termine dei tuoi studi?”, questa è la percentuale di chi infatti ha risposto: ”qualsiasi, basta essere disposti a muoversi, all’interno del mio Paese o all’estero, mentre il 18% sta pensando a un lavoro sociale e l’8% non disdegnerebbe affatto un lavoro statale; l’8% farà leva solo sulle proprie forze e si vede consulente esterno e il 7% sta meditando di tornare ai cari e vecchi lavori pratici e remunerativi, come quello del’elettricista o dell’idraulico.

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