Costruire oggi la scuola media di domani

Le nuove Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2025, attualmente in fase di consultazione pubblica, rappresentano un’importante revisione del percorso educativo dai tre ai tredici anni, ponendo l’accento su continuità, inclusione, competenze digitali e cittadinanza attiva. Tra le principali novità si segnala l’introduzione del latino nella scuola secondaria di primo grado, un approccio narrativo alla storia per aumentare il coinvolgimento emotivo degli studenti, e un potenziamento delle discipline STEM attraverso la didattica laboratoriale. In questo quadro, la scuola media, spesso percepita come il punto debole del sistema, può diventare invece un laboratorio dinamico di innovazione educativa.

Tutto questo è reso possibile grazie al Regolamento dell’Autonomia (DPR 275/1999), che consente alle istituzioni scolastiche di personalizzare il curricolo, organizzare flessibilmente il tempo scuola e adattare le metodologie didattiche alle esigenze degli studenti. In particolare, l’articolo 4 comma 2 lettera b prevede la possibilità di modificare l’unità oraria delle lezioni, mentre l’articolo 8 consente l’attivazione di percorsi didattici alternativi e laboratoriali. Grazie a queste disposizioni, ogni istituto ha l’opportunità concreta di modellare l’offerta formativa su misura degli studenti, creando ambienti di apprendimento flessibili, motivanti e coerenti con le nuove linee guida nazionali.

Autonomia e flessibilità: trasformare l’orario per liberare spazi educativi

Immaginiamo una scuola che sappia accogliere le differenze, in cui ogni ragazzo possa scegliere attività che rispecchiano le sue passioni e inclinazioni. Attraverso l’applicazione del DPR 275/99 (art. 4 comma 2 lettera b), è possibile ridurre fino al 20% il modulo orario delle lezioni, ad esempio passando da 60 a 50 minuti. Il tempo ricavato da questa riduzione viene utilizzato per progettare e realizzare attività laboratoriali a classi aperte, scelte liberamente dagli studenti, con l’autorizzazione delle famiglie.

La progettazione delle attività parte dai singoli docenti curriculari, che possono proporre laboratori coerenti con le proprie competenze, comprese quelle maturate al di fuori della disciplina insegnata. Le proposte vengono poi discusse ed elaborate in sede di Collegio Docenti e successivamente approvate dal Consiglio d’Istituto. Una volta definite le attività, esse vengono assegnate ai docenti come parte integrante dell’orario di servizio settimanale, che per la scuola secondaria di primo grado è di 18 ore.

A questo punto si procede con la comunicazione alle famiglie, fornendo un ventaglio di opzioni tra cui scegliere per completare il tempo scuola settimanale dei propri figli. Gli studenti possono, quindi, selezionare i laboratori che preferiscono, costruendo così un percorso formativo personalizzato. La formazione dei gruppi avviene sulla base delle preferenze espresse e della disponibilità delle attività, privilegiando la flessibilità e la valorizzazione dei talenti individuali.

Le attività laboratoriali possono avere durata variabile: alcune si svolgeranno per l’intero anno scolastico, altre potranno essere proposte in moduli trimestrali o quadrimestrali. In questo modo, ogni studente ha la possibilità di partecipare a più attività nel corso dell’anno. La frequenza alle attività scelte è obbligatoria, come parte integrante del tempo scuola personalizzato.

Questa organizzazione rende la scuola più dinamica, inclusiva e aderente agli interessi degli alunni, valorizzando l’autonomia scolastica e il ruolo attivo di docenti, famiglie e studenti.

Laboratori esperienziali per una scuola che incuriosisce e coinvolge

In questa nuova scuola, ogni ora libera diventa una finestra sul mondo, trasformando il tempo scolastico in un’esperienza di crescita ricca, varia e coinvolgente. I laboratori proposti si integrano perfettamente con gli obiettivi del curricolo e nascono dalla creatività e dalle competenze dei docenti curriculari.

Ad esempio, si può attivare un laboratorio di robotica dove, utilizzando kit come Arduino o Lego Mindstorms, gli studenti progettano e costruiscono robot, apprendendo nozioni di programmazione, elettronica e problem solving. I materiali possono essere forniti tramite fondi scolastici, bandi PON o sponsorizzazioni locali.

Con pochi visori VR e uno spazio apposito, si può proporre un laboratorio di realtà virtuale: gli studenti esplorano il corpo umano dall’interno, sorvolano il sistema solare o passeggiano in epoche storiche, vivendo esperienze immersive memorabili.

Un laboratorio di cucina scientifica consente, invece, di unire chimica e arte culinaria: i ragazzi possono preparare dessert con azoto liquido o scoprire come i polimeri interagiscono con ingredienti naturali, rendendo tangibili i fenomeni scientifici.

La scienza forense coinvolge gli alunni come piccoli investigatori: tra impronte digitali, DNA simulato e scene del crimine ricostruite, si sviluppano osservazione, logica e metodo scientifico.

Con materiali semplici e di facile reperibilità, il laboratorio di scienze domestiche permette di realizzare esperimenti come vulcani in eruzione, circuiti elettrici o osservazioni botaniche, stimolando la curiosità con approccio hands-on.

Il laboratorio di coding e videogame permette ai ragazzi di creare giochi con piattaforme gratuite come Scratch: un modo ludico per acquisire pensiero computazionale e abilità di design.

Attività di ecologia applicata come il plogging (camminare o correre raccogliendo rifiuti) o la creazione di mini-ecosistemi in barattolo sensibilizzano gli studenti al rispetto dell’ambiente attraverso il fare.

Infine, il movimento trova spazio con laboratori di ciclismo, tiro con l’arco, parkour e yoga. Queste attività, oltre a promuovere la salute fisica, aiutano a sviluppare disciplina, autocontrollo e consapevolezza corporea.

Tutti i laboratori sono progettati per essere modulari e flessibili: possono durare poche settimane o un intero quadrimestre, offrendo la possibilità agli studenti di partecipare a più esperienze durante l’anno scolastico. Il loro carattere obbligatorio, una volta scelti, ne rafforza il valore formativo all’interno del percorso educativo personalizzato.

Creatività, relazioni e cultura: i linguaggi dell’anima

Ma non c’è solo scienza e movimento. È fondamentale valorizzare anche la parte umanistica e artistica, perché è proprio attraverso la parola, il corpo, l’immaginazione e la memoria che gli studenti possono costruire la propria identità e comprendere il mondo.

Nei laboratori teatrali e di improvvisazione, gli studenti imparano a recitare, a mettersi nei panni di personaggi diversi, a interpretare emozioni e situazioni. Attraverso esercizi di gruppo, giochi teatrali e la messa in scena di brevi testi, sviluppano empatia, capacità comunicativa e sicurezza personale. Il teatro diventa uno strumento per superare la timidezza e costruire relazioni autentiche.

La scrittura creativa e la letteratura interattiva stimolano, invece, la fantasia e la riflessione critica. Gli alunni possono scrivere racconti, poesie, lettere o diari dei personaggi, riscrivere finali alternativi o sceneggiare parti di romanzi. La lettura diventa un’attività viva e partecipata, in cui la parola scritta si trasforma in racconto personale.

L’insegnamento del latino, del greco e delle lingue straniere assume un volto nuovo grazie ad approcci ludici e comunicativi. Quiz, escape room linguistiche, giochi di ruolo, dialoghi simulati e storytelling digitale permettono di esplorare le radici culturali comuni e di sviluppare al tempo stesso competenze linguistiche solide. Le lingue diventano ponti verso culture diverse, occasioni per aprire la mente e il cuore.

Queste attività umanistiche e artistiche, affiancate a quelle scientifiche e tecnologiche, restituiscono centralità alla persona, alla sua interiorità e alla sua capacità di esprimersi nel mondo con creatività, senso critico e consapevolezza.

Professione docente e governance per una scuola fondata sulle persone

Il docente non è più solo un trasmettitore di conoscenze, ma un progettista di percorsi formativi, un mentore e un mediatore culturale. La sua funzione si amplia e si trasforma, assumendo un ruolo fondamentale nel favorire l’autonomia degli studenti, stimolare il pensiero critico e accompagnare ciascun alunno nel proprio percorso di crescita personale e formativa. Anche il dirigente scolastico ritorna al suo ruolo di leader educativo, capace di promuovere visioni pedagogiche condivise, coordinare le risorse interne e valorizzare le esperienze professionali del corpo docente. In questo nuovo paradigma, le competenze extra-disciplinari dei docenti, acquisite attraverso esperienze personali, passioni, formazione informale o attività artistiche e tecniche, diventano risorse preziose per costruire una proposta educativa ampia, diversificata, motivante, in linea con le Indicazioni Nazionali 2025 e con il Profilo Educativo, Culturale e Professionale dello Studente (PECUP). È così che la scuola si trasforma in una comunità professionale aperta e in continua evoluzione, dove l’innovazione è guidata dalle persone e dal loro desiderio di fare la differenza.

Un ponte tra infanzia, scoperta e futuro consapevole

Riprendendo l’idea dei “cento linguaggi” di Loris Malaguzzi, la scuola media diventa il naturale proseguimento di un percorso educativo che inizia nella scuola dell’infanzia e accompagna lo studente verso la maturità. In questo spazio intermedio tra infanzia e adolescenza, tra gioco e responsabilità, la scuola può essere il luogo dove si valorizzano tutte le intelligenze, secondo la teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner: logico-matematica, linguistica, musicale, corporea, visivo-spaziale, naturalistica, interpersonale e intrapersonale. Ogni studente, attraverso esperienze diverse, può trovare la propria strada per apprendere, esprimersi, crescere.

Questa visione integrata dell’educazione permette alla scuola media di diventare davvero il cuore del primo ciclo d’istruzione, un ambiente educativo inclusivo e plurale, dove le differenze non solo sono accolte, ma diventano la ricchezza su cui costruire competenze per la vita. Tutto ciò è possibile, qui e ora, grazie alla normativa vigente, al talento degli insegnanti e alla curiosità degli studenti. Non si tratta di un’utopia, ma di un modello possibile, concreto, che possiamo cominciare a realizzare oggi: una scuola media viva, appassionante, coraggiosa, capace di preparare i giovani a vivere pienamente e consapevolmente il proprio futuro.

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