Costo standard, la svolta annunciata
Lo scorso 25 novembre la ministra Valeria Fedeli, intervenendo al Festival della Dottrina Sociale della Chiesa al Cattolica Center di Verona, si è confrontata con il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nella sessione dedicata alla scuola paritaria, pronunciando le seguenti parole: «Credo sia giunto il momento dopo 17 anni di cominciare a fare sul serio sul pluralismo educativo e sull’offerta formativa per il diritto allo studio, anche per le scuole paritarie cattoliche. Ci tengo ad annunciare di aver firmato la costituzione del Gruppo di lavoro per la definizione del costo standard di sostenibilità per gli studenti, uno dei punti che ritengo fondamentali per iniziare un percorso insieme».
Le parole della ministra sono state apprezzate in particolare da suor Anna Monia Alfieri, presidente della Fidae Lombardia, che non ha esitato a parlare di «passaggio storico» e di «punto di non ritorno» per l’apertura della Ministra alla proposta del ‘costo standard di sostenibilità’, per la cui introduzione Alfieri si è battuta negli ultimi anni conducendo una intensa attività pubblicistica.
A presiedere il Gruppo di lavoro, secondo informazioni valorizzate soprattutto da fonti di stampa cattoliche, sarà l’ex ministro Luigi Berlinguer, autore di quella legge n. 62/2000 che riconoscendo la natura ‘pubblica’ dell’attività svolta dalle scuole non statali paritarie avrebbe a loro avviso posto le premesse anche per il loro finanziamento, essendo la preclusione di cui all’art. 33 comma 2 riservata alle scuole meramente ‘private’.
Il Gruppo di lavoro dovrà affrontare non pochi problemi, a partire da quelli tecnici relativi al calcolo del costo standard, e difficilmente potrà avanzare una proposta concreta in tempi brevi, cioè prima della conclusione della corrente legislatura. In ogni caso dovrà operare cercando di conciliare il principio della libertà di scelta dei genitori con il rispetto di quanto prescritto dall’art. 3 comma 2 della Costituzione che, come Fedeli non si stanca di ripetere, «impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana».
Libertà ed equità, insomma, devono andare di pari passo, e devono valere per tutto il sistema pubblico.
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