Cortei, regole e manganelli: coazione a ripetere?

Il sessantotto è passato da quasi quarantadue anni, ma il rito autunnale delle occupazioni studentesche, precedute o seguite da scioperi e cortei, non sembra subire variazioni.

Ogni generazione di allievi, evidentemente, avverte il bisogno di fare questa esperienza in prima persona, quasi si trattasse di una cerimonia di iniziazione. Le motivazioni cambiano nei contenuti, ma hanno in comune un’idea di fondo: che agli studenti sia stata fatta un’ingiustizia. Di volta in volta perché la scuola è “di classe”, perché la riforma di turno non va bene (anche se riguarda la generazione successiva), perché le scuole sono vecchie, i libri inadeguati e costosi, i professori nozionisti, i presidi autoritari, perché….

Anche le dinamiche di sviluppo dei movimenti si ripetono: dalle iniziative che riguardano singole scuole (in crescendo: sciopero, autogestione, occupazione), a quelle di reti di scuole, ai cortei, per arrivare infine allo scontro con le forze dell’ordine, percepite simbolicamente come garanti del “sistema”, della sua opaca impermeabilità alle richieste degli studenti.

E’ anche una costante il fatto che all’interno dei movimenti, quando coinvolgono grandi numeri di partecipanti, si creino avanguardie, gruppi più decisi ad agire, fino allo scontro fisico con coloro che sono istituzionalmente addetti a far rispettare le “regole”. Magari ricorrendo al manganello, come è successo (ancora una volta) nei giorni scorsi.

Che fare, di fronte a fenomeni che si riproducono quasi rispondendo ad una irrefrenabile forma di “coazione a ripetere”? Un modo, cui si è spesso ricorso in passato, è quello di attendere: aspettare che passi il “picco”, come si fa con le influenze, e che tutto torni più o meno come prima. Un altro modo, secondo noi più produttivo, è quello di cercare di capire le esigenze profonde degli studenti: non di quelli che si scontrano con la polizia, che sono un piccola minoranza, ma dei molti che esprimono disagio verso la scuola di oggi e che ne vorrebbero una migliore.