Corsi di recupero: alunni in cattedra al posto dei professori

In una scuola superiore di Vicenza sono 15 gli alunni, bravi in matematica, economia aziendale e inglese, che sono stati reclutati dal preside per tenere corsi di recupero ai compagni che dovranno sostenere entro il prossimo mese di settembre le prove per essere promossi.

Siccome i fondi per finanziare i corsi di recupero non sono sufficienti – il preside ha affermato che sarebbero serviti almeno 10mila euro in più rispetto alla quota assegnata dal Ministero – saranno dunque gli stessi studenti, quelli che hanno conseguito i migliori risultati, ad aiutare i coetanei a studiare per trasformare le insufficienze lievi in un sei.

Il compenso per i mini-professori? Crediti scolastici, testo gratuito per la disciplina “insegnata” e un buono di 50 euro per l’acquisto di altri libri.

Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale presidi, ritiene che l’idea di assegnare agli studenti più meritevoli i corsi di recupero sia interessante e sicuramente efficace, anche se “più che una scelta è una necessità, vista la mancanza di fondi“.