Coronavirus, Niccolò rientrato in Italia e negativo al test. Intercultura: ‘Grazie alle autorità italiane’

È tornato in Italia Niccolò, lo studente diciassettenne di Grado bloccato per due volte a causa della febbre a Wuhan, la città cinese focolaio del coronavirus. Ed è risultato negativo al test. Un sollievo per il ragazzo che ora dovrà completare il periodo di isolamento, previsto dai protocolli, presso l’ospedale Spallanzani di Roma. Intercultura esprime in una nota “soddisfazione e vivo ringraziamento a tutte le autorità italiane e internazionali che hanno collaborato per riportare in Italia Niccolò, lo studente di 17 anni che stava partecipando a un programma scolastico internazionale in Cina e che nelle scorse settimane non era riuscito a tornare a causa della febbre al momento dell’imbarco”.

“Con il ragazzo di Grado – continua la nota -, tutti i 114 studenti di Intercultura che erano in Cina e a Hong Kong sono ora tornati in patria. “Ho sentito Niccolò e la sua famiglia praticamente ogni giorno e mi sono più volte complimentato con lui per come ha affrontato la situazione difficile in cui si è trovato – dice Andrea Franzoi, segretario generale di Intercultura – Ora mi auguro che, quando tornerà a casa dopo la quarantena, possa tornare a godere della tranquillità necessaria per riprendere la sua vita quotidiana e dedicarsi al reinserimento a scuola e nella comunità locale. Sono certo che ci riuscirà brillantemente, perché è un ragazzo determinato e perché attorno a se’ avrà una solida rete di sostegno, ad iniziare dalla sua famiglia, che ha seguito l’evoluzione della vicenda senza mai scoraggiarsi”.

“Desidero veramente rivolgere un ringraziamento di cuore all’Ambasciata italiana in Cina e all’Unità di crisi della Farnesina – aggiunge Franzoi – per la professionalità e la sensibilità con cui hanno operato”.

“Tutti gli altri 113 ragazzi che partecipavano ai programmi di Intercultura in Cina e a Hong Kong sono già rientrati in Italia da almeno una settimana e per loro ora si apre una fase nuova – sottolinea la onlus – All’estero stavano costruendo relazioni importanti con le famiglie ospitanti che li avevano accolti, gli insegnanti e gli amici di scuola e certamente per loro non è stato semplice rientrare anticipatamente e con scarso preavviso. Già da ora nelle loro comunità locali possono contare sul sostegno dei volontari di Intercultura che li avevano selezionati e preparati a vivere l’esperienza all’estero. A breve l’Associazione ha previsto di organizzare un incontro a livello nazionale, per aiutarli a riflettere e a mettere in prospettiva l’esperienza vissuta”.

Al programma di Intercultura partecipano studenti italiani tra i 15 e i 17 anni che vivono un’esperienza internazionale inseriti in famiglie e scuole di 60 Paesi diversi, guidati dai volontari dell’Associazione in Italia e all’estero. In Italia le candidature per partecipare al programma sono circa 7mila ogni anno e la partenza dei ragazzi selezionati è preceduta da un periodo di preparazione teorica sui temi dell’identità culturale, dell’adattamento in un contesto diverso dal proprio e della comunicazione interculturale. Per l’anno scolastico 2019-20 la scorsa estate sono partiti 2.218 ragazzi italiani, 1.654 dei quali hanno ricevuto una borsa di studio a copertura totale o parziale delle spese di partecipazione.