Coronavirus: in Cina homeschooling per almeno 50 milioni di studenti

I media italiani hanno diffuso la notizia che 180 (ma qualcuno parla anche di 200) milioni di studenti cinesi hanno iniziato il secondo semestre di scuola senza entrare in classe ma seguendo corsi trasmessi dalla TV o via internet. I numeri, a quanto pare, sono un po’ gonfiati perché la misura, secondo fonti cinesi riprese dal Washington Post, riguarderebbe per ora circa 50 milioni di studenti, quelli residenti nei territori dove il coronavirus si è manifestato in forma epidemica.

Il calendario scolastico in Cina prevede di norma (ci sono eccezioni) tre settimane di chiusura delle scuole a partire dal capodanno cinese, che varia di anno in anno a seconda dei cicli lunari. Quest’anno (2020) il capodanno è stato celebrato il 25 gennaio (l’anno scorso il 5 febbraio, l’anno prossimo sarà il 12 febbraio), e la riapertura delle scuole era stata fissata per il 17 febbraio. Nelle tre settimane dopo il 25 gennaio però i timori per la diffusione del coronavirus si sono ingigantiti e hanno indotto le autorità della Cina (quelle politiche e sanitarie prima ancora di quelle scolastiche) a vietare le manifestazioni pubbliche e a non riaprire le scuole, e in non pochi casi anche le fabbriche e gli uffici.

Le misure riguarderebbero tra un terzo e un quarto del territorio cinese, e una analoga porzione delle attività produttive e della popolazione scolastica. Almeno per ora.