Controllo biometrico dirigenti scolastici e personale ATA: sit-in dei presidi a Roma

Continua la protesta dei dirigenti scolastici contro la misura del controllo biometrico stabilito dal ddl concretezza. Oggi, 16 maggio, i presidi manifestano a Roma in Piazza Vidoni, in prossimità del Palazzo della Funzione Pubblica e di quello del Senato, per portare all’attenzione della politica la difficile situazione della dirigenza scolastica e per protestare contro il DDL concretezza promosso dal ministro della Funzione Pubblica e in procinto di essere approvato in via definitiva. 

“Consideriamo questa l’ennesima dimostrazione della disattenzione e del disprezzo per i dirigenti scolastici che ogni giorno, tra mille difficoltà e ostacoli, garantiscono il funzionamento delle scuole del Paese”. Queste le parole di Flc Cgil che sul proprio portale commenta così la misura stabilita all’interno del ddl concretezza: “Si tratta di 43.000 sedi che hanno bisogno di urgenti interventi di messa in sicurezza, di adeguamento alla normativa antincendio, di tecnologie adeguate alle innovazioni didattiche, persino di banchi e sedie a norma per consentire ai milioni di cittadini italiani che ospitano ogni giorno di vivere sicuri come nelle loro case. Qual è la risposta del Governo? Una legge che sottrae milioni di euro al soddisfacimento di queste esigenze  primarie per  installare in ognuno degli  edifici scolastici il rilevatore di impronte digitali, con l’intento di combattere così l’assenteismo che si anniderebbe nelle scuole. Milioni di euro sottratti alla sicurezza per registrare la presenza dell’unico collaboratore scolastico in servizio  nella maggior parte di quei piccoli plessi che rischiano di non poter neanche essere aperti, se lui si ammala. Milioni di euro per controllare il lavoro di dirigenti scolastici costretti ad accettare, oltre a quella della propria scuola, anche la responsabilità di una delle quasi 2000 istituzioni scolastiche prive di dirigente, quelle sedi che raggiungono con i propri mezzi, senza alcun rimborso, percorrendo spesso centinaia di chilometri”.

“Le scuole non sono un ufficio qualsiasi – continua il sindacato -, il personale delle scuole non fa lo stesso lavoro degli altri dipendenti pubblici, i dirigenti scolastici non sono assimilabili a nessun altro dirigente pubblico. Come chiediamo ormai da troppi anni, è necessario che una volta per tutte questa specificità venga riconosciuta e venga rivendicata anche dal MIUR che continua a consentire che vengano destinate anche alle scuole misure pensate per la totalità della pubblica amministrazione che poi nelle scuole si rivelano inapplicabili”.

“Questo è il momento in cui ciascuno ha la possibilità e la responsabilità di contribuire in modo attivo, con la propria diretta partecipazione, a rendere visibile la protesta verso misure che abbiamo da subito definito immotivate e vessatorie – dichiara invece Cisl Scuola -. Serve realizzare un momento forte di unità, non servono invece a nulla le polemiche pretestuose e strumentali rivolte inopinatamente ad altri sindacati anziché agli unici e veri responsabili di scelte che ancora una volta chiediamo di cambiare. Un atteggiamento incomprensibile da parte di chi farebbe meglio, anziché accusare altri, a interrogarsi sul perché della propria inconcludenza. È il momento di non cedere alla rassegnazione e di dare tutti insieme un altro segnale forte e chiaro, partecipando al sit-in”.