Contratto/2: ma Fantoni ha letto l’atto di indirizzo?

L’intervento del presidente dell’Aran a proposito del contratto della scuola ha sollevato più di una perplessità, anche perché è sembrato a molti che egli formulasse un parere, essenzialmente soggettivo, sulla questione piuttosto che esprimere una posizione ufficiale e oggettiva.
Vediamo uno per uno i tre punti toccati da Fantoni.
Aumenti:
150 euro al mese vogliono dire 1.800 euro all’anno, cioè qualcosa come un aumento medio per il personale scolastico di oltre 3 milioni e mezzo delle vecchie lire all’anno pro capite (al mese 300 mila). Si tratterebbe di un aumento che sfiora il 10% dell’attuale retribuzione media, ben al di sopra di quel risicato 5% di cui parla l’atto di indirizzo.
Ci sarebbe da prenderlo al volo, perché, sulla base dei parametri definiti dall’atto di indirizzo, l’aumento medio pro capite potrebbe essere solamente di circa mille euro all’anno (80-85 euro al mese).
Salari europei:
Fantoni si chiede perché gli insegnanti dovrebbero conseguire i livelli europei di salario e gli altri lavoratori no. Ma il presidente non può non sapere che l’atto di indirizzo del Governo prevede per i docenti il graduale conseguimento dei livelli europei di prestazione e di retribuzione.
Aumenti a pioggia:
L’ipotesi di aumenti a pioggia fa proprio a pugni con l’obiettivo sindacale e governativo della valorizzazione professionale. Visto che il contratto si scrive in due, Fantoni è proprio sicuro che la sua previsione è pienamente condivisa dai cinque sindacati che siedono al tavolo della trattativa?