Contratto, ancora fumata nera

La nottata è passata, ma la firma del contratto non c’è stata. E’ tutta in salita la strada che sindacati e Aran stanno percorrendo in queste ore, nel tentativo di arrivare ad un accordo che possa garantire il versamento degli aumenti in tempi stretti. Tanto più che se non si fa in tempo a firmare entro oggi c’è il rischio che le risorse aggiuntive stanziate dal governo con il decreto legge del 1° ottobre non possano più essere utilizzate.

D’altra parte il dispositivo parla chiaro: “La disposizione di cui al comma 1 (dispone lo stanziamento di risorse aggiuntive per il rinnovo del contratto n.d.r.) trova applicazione per il personale delle amministrazioni dello Stato destinatario di contratti collettivi nazionali relativi al biennio 2006-2007 definitivamente sottoscritti entro il 1° dicembre 2007”.
Il che vuol dire che, tolti i 55 giorni necessari per l’iter di approvazione da parte degli organi di controllo, restano poche ore. Dopo di che sarà tutto inutile.

Ma è proprio la questione delle risorse che sta rendendo il percorso per la sigla costellato di ostacoli. I soldi sono troppo pochi: una sessantina di euro a testa al netto delle ritenute. E questi pochi soldi non andranno tutti in busta paga, ma andranno anche a finanziare il fondo d’istituto.

Resta da vedere che cosa succederà nelle prossime ore. Nel frattempo le trattative proseguono a ritmo serrato, nel tentativo di trovare una soluzione almeno per quanto riguarda le questioni normative.