Continua lo scontro sul ruolo del dirigente scolastico

In marina si dice “sparare ad alzo zero” quando l’avversario ti sta di fronte, davanti a te, vicino: un tiro diretto, sicuro, destinato a colpire, senza scampo.

Sui comitati di valutazione, oggetto dell’incontro di giovedì scorso al ministero dell’istruzione, si sono  fronteggiati, con dichiarazioni di fuoco, appunto ad ‘alzo zero’, l’Anp da una parte e i sindacati scuola maggioritari (Gilda esclusa) dall’altra.

Aveva dato fuoco alle polveri il resoconto non ovattato dell’incontro da parte dell’ANP al quale ha risposto un documento unitario dei quattro sindacati. Di nuovo l’ANP ha contrattaccato con l’obiettivo di difendere soprattutto il ruolo del dirigente scolastico, e di mettere molti puntini sulle i.

L’ANP apre parlando di “astiosa risposta dei soliti noti” perché “la verità brucia” e rileva come i documenti sindacali “grondano di continui appelli al dialogo, al confronto ed alla democrazia. Quale sia la loro idea di confronto è però chiaramente illustrato dai toni che riservano a chi si permette di dissentire: i dirigenti che intendono applicare la legge per come è scritta vanno isolati, le loro posizioni vanno “rese fortemente minoritarie”, occorrerà “svolgere un’azione di interdizione che costringa il dirigente a procedere con lentezza e con il maggior contrasto possibile”.

Poi l’affondo: “E quale sia la loro idea di democrazia è non meno chiaro quando scrivono che “occorre impedire l’applicazione di questa norma” (sempre dal documento in questione). La democrazia, secondo i nostri censori, si identifica con quel che fa loro comodo. Il Parlamento? Irrilevante. La legge? Un optional. Il dirigente? un avversario che va minacciato e intimidito quando resiste; nella migliore delle ipotesi, “aiutato” a riconoscere la retta via (sempre loro). E queste sarebbero le lezioni che vorrebbero darci?”

Dopo essere entrata nel merito di alcuni aspetti normativi, l’ANP sferra l’affondo finale: “Non meno fuorviante il continuo appello alla pace sociale, ad evitare scontri e divisioni, e soprattutto il temuto contenzioso: come se il contenzioso e le tensioni venissero dal cielo, mentre loro, poveretti, si affannano a metterci in guardia contro i rischi che corriamo. Chi è, di grazia, che da un anno a questa parte sta alzando le barricate contro i “presidi sceriffi”? chi è che incita ad opporsi al “potere discrezionale”? chi è che minaccia ad ogni piè sospinto di portare in tribunale i dirigenti che non si allineano? ci risparmiassero, almeno, l’ipocrisia dei buoni consigli, che in questo contesto suonano come “avvertimenti”, neppure tanto mascherati”.

Nelle scuole si avvicina il momento della verità sui comitati di valutazione. Abbiamo il timore che in mezzo ai tiri incrociati dell’alzo zero vi rimarranno i dirigenti scolastici.