Continua inesorabile il calo di alunni nel Mezzogiorno

Quest’anno nelle scuole statali vi sono 19 mila banchi vuoti a causa del calo di popolazione scolastica. Il dato complessivo è però il risultato di compensazioni tra incrementi e decrementi che nascondono singole realtà territoriali ben diverse.

Al Sud, per esempio, il calo del numero di studenti, rispetto allo scorso anno, è piuttosto sensibile: 27.630 unità in meno. Nelle Isole il decremento è di 8.855. Nel Mezzogiorno, pertanto, in un solo anno vi è stato un calo di 36.485 studenti.

Il primato negativo è della Campania con un decremento di 11.917 alunni, seguita dalla Puglia con 7.770 e dalla Sicilia con 6.329. La Calabria perde 3.864 studenti, la Sardegna 2.526.

Al Centro e al Nord la popolazione scolastica si mantiene sui livelli quantitativi precedenti, con la sola eccezione del Veneto e del Friuli Venezia Giulia che perdono rispettivamente 554 e 148 alunni in confronto allo scorso anno.

Relativamente ai singoli settori scolastici è la scuola dell’infanzia che fa registrare una flessione in forma generalizzata sull’intero territorio nazionale, causata dal generale calo delle nascite in atto negli ultimi anni.

Il calo di iscritti nella scuola dell’infanzia non è soltanto al Sud (record negativo della Campania con quasi 5 mila bambini in meno) ma un po’ ovunque (la Lombardia 3 mila in meno).

Nella scuola primaria il calo complessivo è stato di oltre 12 mila unità, ma la sola Campania perde quasi 5.400 alunni, la Sicilia 3.800 e la Puglia 3.500; sorprendente anche il calo di oltre1.500 alunni in Veneto a fronte di un generale incremento in tutte le regioni settentrionali.

Contenuto il decremento di alunni nella scuola secondaria di I grado (2.500 unità in meno), ma la Puglia da sola registra un calo di oltre 1.700 alunni.

La secondaria di II grado è l’unico settore in complessivo aumento di iscritti (+ 17 mila), ma in controtendenza in alcune regioni meridionali (Abruzzo –  1.146, Campania – 1.089).