Continua il calo di alunni al Sud e l’aumento al Nord

Il Ministero dell’istruzione ha fornito nei giorni scorsi alle organizzazioni sindacali diversi dati sulla situazione di fatto della scuola statale di questo anno scolastico, relativamente agli alunni iscritti, alle classi e al personale impiegato. Dati che nel complesso confermano un lieve aumento della popolazione scolastica (circa 14 mila alunni in più) e, per effetto dei tagli, una riduzione del numero delle classi funzionanti (oltre 3.300 in meno).

Andando ad approfondire meglio l’esame di quei dati per territorio regionale, confrontati con quelli dell’anno scorso, si conferma in modo sempre più evidente la divaricazione netta in atto da tempo delle tendenze demografiche: decremento al Sud e aumento al Nord.

Gli istituti superiori sono l’unico settore in cui il numero degli studenti, rispetto al 2009-10, è diminuito (oltre 9mila unità). Ma, mentre il decremento è stato considerevole al Sud e nelle Isole (rispettivamente 10.262 e 7.144 in meno) e contenuto al Centro (-2.135 unità), al nord vi è stato un aumento (7.494 studenti in più nel Nord Est e 3.001 nel Nord Ovest). Sicilia ed Emilia-Romagna all’opposto: decremento di oltre 5.500 unità nella prima e aumento di oltre 3.300 nella seconda.

Nella scuola secondaria di I grado vi è stato invece un aumento complessivo di circa 14mila studenti. Anche in questo settore vi è stato un decremento, se pur contenuto, del numero di alunni nelle aree meridionali (un migliaio al Sud e altrettanto nelle Isole). Si è registrato invece un aumento al Nord (7.428 nel Nord Ovest e 5.244 nel Nord Est) e al Centro (+ 3.582).

Il bilancio nella scuola primaria è positivo (aumento di oltre 5.100 unità), ma è il risultato del decremento complessivo di circa 9 mila alunni al Sud e nelle Isole e al contestuale aumento di circa 9mila unità al Nord e di oltre 5mila al centro.

Nelle aree meridionali l’effetto anticipi è, dunque, ormai finito del tutto.

Effetto anticipi finito anche nelle scuole dell’infanzia meridionali che, rispetto all’anno scorso, hanno avuto 2.250 iscritti in meno, mentre al Centro e al Nord, grazie anche alla presenza straniera, si è registrato un aumento di circa 6.600 iscritti. Saldo finale attivo per oltre 4mila unità che ha consolidato il milione di bambini iscritti (1.011.154) in questo settore.