‘Conservatorismo nella scuola’, i sindacati rispediscono l’accusa al mittente

Finché le riforme della scuola si faranno tagliando risorse, finché si tradurranno in un peggioramento  delle condizioni di lavoro, con i salari più bassi d’Europa, finché alla base di ogni ragionamento c’è il presupposto, falso, che i nostri docenti lavorino poco e male, è naturale che prevalgano in chi lavora nella scuola atteggiamenti di diffidenza o, come li chiama  Monti, di conservazione”. È quanto afferma il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima commentando le parole del Premier che ieri, a ‘Che tempo che fa’, ha sostenuto di aver trovato “in alcune sfere del personale della scuola grande spirito conservatore”.

Provi a cambiare approccio – invita Scrima – lasci da parte odiosi luoghi comuni. Non chieda solo alla scuola di dare al Paese, ci dica che cosa il Paese intende dare alla scuola. E dia un segnale di attenzione e di vera apertura al dialogo: vedrà un mondo della scuola diverso, fatto di persone consapevoli della missione che svolgono,  facendovi fronte ogni giorno con la sola forza delle loro motivazioni, nonostante tutto”.

Questo – aggiunge il numero uno della Cisl  scuola – chiediamo a Monti, per il poco tempo che ha davanti ancora il suo governo, ma lo chiediamo anche a chi si candida a governare l’Italia dopo il voto ormai imminente. Quale scuola si vuole per il  Paese? Con quale investimento di attenzione e di risorse? Lo diciamo fuori da inutili demagogie, perché la pesantezza della situazione economica non può essere elusa da nessuno, ma sapendo bene quanto la scuola abbia già dato per il risanamento dei conti pubblici”.

Se si vuole che il confronto sul futuro del nostro sistema di istruzione si liberi da zavorre ideologiche o da resistenze conservatrici – conclude Scrima – si facciano proposte serie e soprattutto si evitino battute ingenerose e prive di fondamento, che possono soltanto aggiungere altra rabbia a chi chiede soltanto la giusta considerazione del suo lavoro”.

Di pesante critica alle dichiarazioni di Monti anche il commento del segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo: “Le dichiarazione rese dal Presidente del Consiglio a ‘Che tempo fa’ sono gravissime perché offendono la scuola pubblica e gli insegnanti”, e “confermano il carattere autoritario e liberista del Governo Monti, espressione dei banchieri e dei poteri forti, che intende privatizzare l’istruzione pubblica. Il presidente del Consiglio non conosce di cosa parla”.

L’aumento dell’orario di lavoro a parità di salario – sottolinea il numero uno della Flc Cgil – era di 6 ore, violava il contratto nazionale e non riconosceva le altre ore funzionali all’insegnamento. Confonde l’orario di funzionamento delle scuole con quello delle lezioni frontali e peraltro senza alcuna attenzione al rapporto tra qualità didattica e orario. Per queste ragioni – evidenzia – il Parlamento ha cancellato quella norma con un emendamento. Se qualcuno ha in testa di riproporre il tema orario sappia che la Flc_Cgil non è disponibile ad aprire alcuna discussione se non nell’ambito del rinnovo del contratto nazionale”.

I veri conservatori – ribadisce Pantaleo – sono Monti e Profumo che non hanno alcun progetto di innovazione della scuola pubblica italiana e stanno continuando sulla stessa linea dei tagli del precedente Governo. Sono lontani anni luce dai problemi veri dell’Italia e stanno portando il sistema d’istruzione al fallimento sociale. Alla disperazione delle nuove generazioni, vittime delle loro politiche di austerità, non offrono alcuna risposta”.

Ma – avverte il leader della Flc Cgil – non ci fanno paura perché siamo riusciti a realizzare con gli studenti una forte unità che saprà ricostruire una scuola migliore e aperta a tutti. Continueremo a rivendicare più salario, più diritti e più qualità del lavoro rinnovando il contratto. Non arretreremo nella richiesta di stabilizzare i precari, di cancellare le norme odiose sugli inidonei e di rivedere le norme sulle pensioni”.