Confronto Aprea-Bastico: i punti di (misurata) polemica

Serve maggiore stabilità e continuità anche a livello amministrativo (Aprea). “D’accordo, ma voi quando siete stati al governo avete cambiato 14 direttori generali su 18! (Bastico). Questo breve scambio polemico tra le due protagoniste del “faccia a faccia” ha rappresentato una delle poche eccezioni ad uno stile di confronto che si è mantenuto nel complesso su toni molto controllati.

Per trovare punti di divergenza significativi, al di là della naturale dialettica politica, occorre leggere tra le righe, o meglio tra le parole. Per esempio: entrambe le protagoniste del confronto si sono dette disponibili all’intesa per la scuola, ma mentre la Bastico ha posto l’accento sulla necessità di coinvolgere nel patto tutti i diversi stakeholders istituzionali e sociali (enti locali, sindacati, famiglie, società civile), la Aprea ha voluto specificare che l’intesa si può fare su questa base, ma “a condizione che al centro delle scelte si metta l’alunno e che l’intesa sia nell’ottica della sussidiarietà“. Un modo molto sfumato per accennare alla pluralità delle scelte e dei percorsi nella scuola secondaria superiore e a un maggior riconoscimento del ruolo delle scuole paritarie e del privato sociale nella gestione dell’offerta formativa. Un “principio” sul quale comunque, sia pure in termini generali, si è detta d’accordo anche la Bastico.