Confronto aperto sul futuro della scuola

Una delle sedi istituzionali più prestigiose, Palazzo San Macuto (Roma, via del Seminario 76), ospita la presentazione dell’ultimo libro di Valentina Aprea, La scuola dei Centennials, già segnalato la scorsa settimana ai lettori di questa newsletter. L’iniziativa, in programma per il 30 ottobre (ore 14-16), costituisce un’occasione per un confronto a tutto campo tra le forze politiche a partire dai problemi degli studenti e delle scuole e non – come quasi sempre è accaduto in passato – da quelli dei partiti, in cerca di visibilità e inevitabilmente divisivi.

Da notare che il confronto prevede la partecipazione di autorevoli rappresentanti di entrambi gli schieramenti, di maggioranza e di opposizione. A discutere delle esigenze formative dei Centennials, illustrate da due dirigenti scolastiche di scuole innovative, Stefania Strignano e Filomena Massaro, intervengono infatti, con il coordinamento di Giovanni Vinciguerra, direttore di Tuttoscuola, esponenti della attuale maggioranza: per il M5S Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura della Camera, Lucia Azzolina, sottosegretario al Miur e Paolo Lattanzio, capogruppo in Commissione; per il PD Anna Ascani, viceministro Miur, e Flavia Piccoli Nardelli, capogruppo in Commissione; per Italia Viva Gabriele Toccafondi e per +Europa Alessandro Fusacchia, entrambi capigruppo dei rispettivi partiti; e dell’attuale opposizione: per Forza Italia la stessa Valentina Aprea in qualità di capogruppo in Commissione e Mariastella Gelmini, presidente del gruppo dei deputati; per la Lega Daniele Belotti, capogruppo in Commissione, e per Fratelli d’Italia Paola Frassinetti, vicepresidente della Commissione Cultura.

L’intento dell’iniziativa è trasparente e ambizioso, ed è quello di cercare un terreno di dialogo che consenta una convergenza transpartitica su obiettivi condivisi. Operazione che a Valentina Aprea è già riuscita in passato, quando da presidente della Commissione Cultura della Camera (2008-2012) promosse l’approvazione anche da parte del PD di un importante disegno di legge di riordino della governance che prevedeva tra l’altro la partecipazione ad essa di membri esterni alla scuola e la possibilità per le scuole di ricevere finanziamenti dai privati. 

Allora l’operazione non andò a buon fine anche per l’imminente conclusione della legislatura, ma Aprea sembra non aver dismesso la sua vocazione di tessitrice di intese sulla scuola a partire dalle esigenze di innovazione di quest’ultima, e forse ora ci riprova…