Concorso per soli titoli? La destra si divide

Dopo il parere del CSPI sul concorso è ormai imminente la pubblicazione del bando atteso in settimana o poco più. Concorso che, come si sa, è previsto dalla 107/15 (“Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, ferma restando la procedura autorizzatoria, bandisce, entro il 1º dicembre 2015, un concorso per titoli ed esami per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente per le istituzioni scolastiche ed educative statali”… comma 114).

Concorso per titoli ed esami, dunque, ma qualcuno, se pur in extremis, chiede ben altra forma di assunzione: il concorso per soli titoli.

Una delegazione di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, guidata dal capogruppo alla Camera dei deputati Fabio Rampelli, nel corso di un incontro con il ministro Giannini della settimana scorsa ha richiesto infatti “un concorso per soli titoli, come se ne fanno a decine nella Pa, in modo da impedire manipolazioni delle prove, risparmiare milioni di euro e sanare la piaga del precariato”.

In alternativa, la delegazione ha chiesto una sostanziale revisione dei punteggi previsti dall’attuale bozza del concorso.

Alla inaspettata e un po’ tardiva proposta di Fratelli d’Italia ha risposto non il Pd o un partito di centro-sinistra, bensì la responsabile scuola di Forza Italia, l’on. Centemero che ha immediatamente dichiarato: “No a concorsi ‘sanatoria’ per soli titoli: Forza Italia è favorevole ad un concorso che sia realmente selettivo e che permetta di scegliere gli insegnanti migliori valorizzandone la formazione. Perché al centro della scuola ci sono gli studenti, non gli insegnanti né i precari, come alcune forze politiche di maggioranza e di minoranza ancora sostengono”.

E per non lasciare spazio a dubbi, la Centemero ha aggiunto “Quello che si sta per tenere, sia un concorso vero in cui possano emergere i docenti più preparati, in grado di far crescere in modo adeguato i nostri studenti. Siamo stanchi di politiche per la scuola che pensano solo alla stabilizzazione dei precari o ai consensi elettorali e sindacali anziché alla qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento”. La qualità della scuola passa per docenti di eccellenza, e una selezione rigorosa è la migliore garanzia per assicurare questo prerequisito fondamentale.