Concorso educazione motoria: il paradosso degli esclusi ISEF

Scade a mezzanotte di domani, mercoledì 6 settembre, il termine per la partecipazione al concorso educazione motoria nella scuola primaria per 1.740 posti. È un concorso che segna una svolta storica in un settore, quello della scuola primaria, dove l’accesso, sempre riservato esclusivamente a docenti con il diploma magistrale (conseguito fino al 2002) e ai laureati in scienze della formazione primaria, prevede, per la prima volta, l’accesso di specialisti esterni in possesso di specifiche lauree (LM-67, LM-68 e LM-47), utilizzate prevalentemente per l’insegnamento nella secondaria.

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Proprio l’esatta identificazione di queste specifiche lauree di accesso al concorso educazione motoria e, come precisa il bando, “oppure di titoli di studio equiparati alle predette lauree magistrali ai sensi del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 9 luglio 2009”, ha provocato la protesta di migliaia di potenziali candidati in possesso del diploma ISEF, esclusi in quanto il titolo non è una laurea magistrale.

La Cisl-scuola si è opposta a questa esclusione e ha già dichiarato che “fornirà il necessario supporto ai propri associati che, in possesso di diploma ISEF, intendano impugnare con un ricorso giurisdizionale al TAR Lazio l’esclusione dal concorso”.

La decisione della CISL Scuola – si legge in un suo comunicato –  assunta dopo un’attenta valutazione di carattere giuridico e sindacale, si fonda sulle evidenti incongruenze, illogicità e contraddizioni riscontrabili in una procedura concorsuale dalla quale sono escluse inopinatamente persone che sino ad oggi, in virtù del titolo posseduto, hanno avuto accesso alle graduatorie provinciali per le supplenza della scuola secondaria e attraverso le classi di concorso A/48 e A/49 e sono state destinatarie di contratti di supplenza anche per l’insegnamento dell’educazione motoria alla primaria, come previsto dalla fase transitoria precedente l’emanazione del Bando di concorso”.

Il sindacato, guidato da Ivana Barbacci, ha messo anche in evidenza quello che ritiene un clamoroso paradosso, in quanto il bando di concorso educazione motoria prevede una quota di riserva per coloro che, negli ultimi dieci anni, abbiano svolto un anno di servizio presso le scuole primarie, come i diplomati ISEF, che, pur avendo regolarmente prestato il servizio richiesto dal bando, potrebbero aspirare alla quota di riserva, ma invece saranno impossibilitati a farlo in quanto esclusi a priori perché sprovvisti del titolo di accesso.

Conclude la Cisl-scuola: “risulta particolarmente incomprensibile e illogica la scelta di escludere dall’accesso ai posti di educazione motoria i docenti di scuola primaria in possesso di diploma ISEF, considerando che si tratta di personale cui da sempre è stata affidata la cura di tale ambito disciplinare, per il quale, al pari di tutti gli altri, tale personale deve ritenersi a pieno titolo abilitato”.

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