Concorso DS in Milleproroghe: altri bocciati bussano alla porta della sanatoria

Contenzioso chiama contenzioso. Possiamo titolare in questo modo ciò che sta succedendo in queste ore per il decreto Milleproroghe che la Camera sta per essere approvare in via definitiva e, comunque, entro il prossimo 27 febbraio. Come è noto, un emendamento presentato e approvato dalla maggioranza parlamentare prevede il recupero, mediante un corso di formazione intensivo, di candidati bocciati all’ultimo concorso DS, a condizione che abbiano fatto ricorso in tempo utile.

Giocando sull’interpretazione della scadenza dei termini per presentare ricorso contro l’esclusione dal concorso DS, molti studi legali stanno offrendo il proprio appoggio a tutti i candidati bocciati, invitandoli a impugnare quella lontana esclusione entro il termine di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge “Milleproroghe”, termine previsto per il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, cioè tra pochissimi giorni.

Da notare, però, che il recupero dei candidati bocciati, secondo quell’emendamento, riguarda soltanto coloro che abbiano impugnato l’esclusione a suo tempo entri i termini fissati, cioè entro 60 giorni, e che abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale.

Potremmo chiamarli, visti gli anni trascorsi da quel contenzioso, come ricorrenti storici o datati.

Gli studi legali che stanno offrendo ai potenziali clienti una nuova strada di impugnativa per entrare tra i beneficiari della sanatoria dei bocciati del concorso DS del 2017, probabilmente giocano sulla frase dell’emendamento “alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto”, una frase che evidentemente non riguarda il termine pregresso di impugnativa.

Lo stralcio della norma in questione non lascia dubbi.

“Al corso intensivo di formazione sono ammessi i partecipanti al concorso di cui al primo periodo che abbiano sostenuto almeno la prova scritta e a condizione che, alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto: a) abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova scritta del predetto concorso ovvero abbiano superato la prova scritta e la prova orale dopo essere stati ammessi a seguito di un provvedimento giurisdizionale cautelare, anche se successivamente caducato; b) abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova orale del predetto concorso”.

A questo punto, però, si può essere certi che sul vecchio contenzioso sanato dall’emendamento si riverseranno migliaia di nuovi ricorsi dell’ultim’ora di altri candidati bocciati, convinti dagli avvocati che sia possibile salire sul carro dei vincitori e ottenere prossimamente un posto sicuro di dirigente scolastico.

E potrebbe esserci un’ulteriore impugnativa come class action per disparità di trattamento dei candidati bocciati, esclusi dalla sanatoria per non avere impugnato l’esclusione.

Insomma, una storia infinita che, di contenzioso in contenzioso, trascinerà il concorso DS bandito nel 2017 almeno fino al 2026 (un decennio!), termine ultimo (!?) fissato per immettere in ruolo i candidati bocciati e sanati.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA