
Concorso DS Lombardia, ANP: totale dissenso
Una lunga e polemica nota dell’ANP critica la decisione del Ministro Giannini di spostare a settembre la presa di servizio dei vincitori del concorso a dirigente scolastico. “Si pensava di essere arrivati oggi all’ultima casella di questo tragico gioco dell’oca a cui è stato ridotto il concorso a dirigente scolastico della Lombardia: non è stato così“, si legge nella nota.
L’ANP cita puntigliosamente la norma di legge (DL104/2013, articolo 17, comma 6) che parlava di “nomina in corso d’anno, ove possibile, dei vincitori di concorso, nel limite delle assunzioni già autorizzate“, ritenuta “chiara e non aggirabile“.
E invece “sono bastate ‘numerose segnalazioni, anche da parte delle organizzazioni sindacali’, come dichiara la nota del Capo Dipartimento del MIUR, per bloccare il meccanismo legislativo espressamente approvato per porre le condizioni di un ritorno alla normalità del sistema di istruzione in Lombardia. Tra le segnalazioni contrarie all’adempimento legislativoda un lato e il rispetto della norma dall’altro il MIUR non ha avuto dubbi: ha dato corso alle prime”.
E lo ha fatto bloccando in extremis le nomine la sera prima del giorno in cui i vincitori del concorso erano convocati a Milano per la sottoscrizione del contratto e per l’attribuzione dell’incarico.”Oltre al danno anche la beffa”, commenta l’ANP, che non manca di sottolineare che “ben 96 candidati, già precedentemente valutati idonei alla funzione e collocati in posizioni più che egregie all’interno della graduatoria annullata, piuttosto inaspettatamente non hanno superato la nuova correzione“.
Infine una richiesta precisa: “L’ANP, nell’affermare il proprio totale dissenso nei confronti della nota del Dipartimento con la quale si intende sovvertire il dettato legislativo, chiede che la stessa venga ritirata e che si portino a compimento le operazione avviate dall’USR per la Lombardia, nel rispetto dei diritti dei vincitori del concorso come pure delle scuole da troppo tempo prive di un preside titolare a tempo pieno“.
Anche l’assessore regionale all’istruzione Valentina Aprea ha espresso sorpresa per la decisione del Miur, definita “irrituale“, come già riferito da Tuttoscuola.
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