Concorso dirigente scolastico/2: senza nuova cultura responsabilità, prevalgono le solite regole

Gli idonei esclusi faticano, però, ad accettare gli esiti della “ricorrezione” della nuova commissione giudicatrice e si sentono legittimati a proporre, anche con sostegno di alcune organizzazioni sindacali, ricorsi, trascurando, però, di considerare che il cambio di commissione genera automaticamente una modifica dei criteri di valutazione degli elaborati che può portare a privilegiare ad esempio la managerialità e la capacità di disegnare politiche formative, piuttosto che la specializzazione didattica o la cultura generale. In assenza di un sistema adeguato di valutazione dell’operato delle commissioni giudicatrici che si sono alternate nella correzione, il Miur – la cui credibilità  è stata fortemente minata da queste vicende – è chiamato a promuovere, per non alzare bandiera bianca e recuperare autorevolezza, un’azione coerente di individuazione delle responsabilità dei quadri dirigenti. In una fase in cui si chiede al sistema scolastico di rispondere dei risultati conseguiti, rappresenterebbe un segnale forte di cambiamento.  La gestione amministrativa del sistema d’istruzione è in panne e a quanto pare incontra difficoltà a trovare un meccanico. Ma tutto questo deve rappresentare non l’occasione per favorire un gioco di palazzo, ma un promemoria per distribuire i torti e le ragioni, per superare l’inefficienza che genera diffidenza che a sua volta genera il rifiuto d’accettare le pronunce giurisprudenziali, il dubbio che favorisce un fiume di ricorsi e perciò nuova inefficienza. 

E’ urgente spezzare la catena perché gli idonei dei concorsi già svolti o in corso di svolgimento in Campania e Toscana, verranno  inclusi in una graduatoria regionale ad esaurimento dalla quale verranno tratti i nominativi per le nomine sui posti disponibili.  Fino a quando non saranno esaurite, il nuovo sistema di reclutamento nazionale, affidato alla SNA, non vedrà la luce.

Lo scorso 3 marzo, infatti,  il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del MIUR contro la sentenza del TAR che dichiarava l’illegittimità della composizione della commissione esaminatrice della Toscana e quindi l’annullamento della graduatoria di merito. 112 idonei, già immessi nella funzione, corrono il rischio di dover tornare al ruolo docente.