Concorso della secondaria: la complessità che allontana la stabilizzazione 

Archiviate le prove scritte delle STEM-bis con lo strascico di possibili nuove stragi di bocciati cui è stato sorprendentemente vietato l’impiego di carta e penna, restano ora soltanto gli scritti di tre classi di concorso (la A018, la A050 e la A046) per concludere tra una decina di giorni la prima fase delle prove scritte del concorso ordinario di scuola secondaria. Per queste ultime tre prove affronteranno lo scritto più di 88mila candidati per 864 posti (in media un posto ogni cento candidati).

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A quel punto, considerato che le prove scritte saranno state effettuate in ogni regione in cui il bando prevedeva anche un solo posto, saranno state effettuate ben 1.452 procedure: una quantità che testimonia la notevole mole organizzativa a carico degli USR (aule informatiche, computer, personale di vigilanza), con situazioni estreme come quella della A22 in Lombardia dove in ciascuno dei tre turni della prova scritta sono state predisposte circa 150 aule informatiche e messi a disposizione dei candidati oltre 2.200 postazioni informatiche.

In previsione delle prove orali e anche, per diverse classi di concorso, delle prove pratiche, gli Uffici Scolastici Regionali stanno pubblicando i relativi calendari almeno venti giorni prima della prova.

Tenendo conto anche delle discipline STEM, sono previste nella maggior parte delle regioni quasi 600 procedure (esattamente 586, comprensive dei posti aggregati da altre regioni), delle quali, a tutt’oggi, è stato pubblicato meno del 30% dei calendari per gli orali.

Dalla lettura di alcuni calendari delle classi di concorso con numero elevato di candidati ammessi all’orale, risulta che le prove si concluderanno tra settembre e ottobre, vanificando la sperata assegnazione dei posti ai vincitori dal prossimo settembre; conseguentemente alcune centinaia (o migliaia) di posti rimarranno vacanti.

Attualmente, dopo lo scritto di quel 30% di prove calendarizzate per l’orale, già risultano prive di possibili vincitori 5.276 cattedre che, pertanto, rimarranno vacanti. Si tratta di cattedre scoperte a cui potranno aggiungersi sia nuovi posti via via che saranno noti gli esiti delle altre prove scritte sia altre risultanze negative dalle prove orali.

Non è fuori luogo stimare che circa 6mila cattedre rimarranno vacanti al termine di questo concorso.

L’anno scorso nella scuola secondaria di I e II grado erano privi di titolare oltre 53mila cattedre; dal prossimo settembre potrebbero essere altrettante, se non di più.

Se a questa preoccupante situazione di cattedre vacanti (e stiamo parlando soltanto della secondaria!), dovranno essere aggiunte le cattedre disponibili di fatto al 30 giugno (l’anno scorso erano state 86mila sempre solo per la secondaria), a settembre, ancora una volta, non potremo parlare di stabilizzazione ma di situazione di precarietà che diventa strutturale nonostante i concorsi.  

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