Concorsi scuola ordinari: ecco perché modificare i bandi non abbrevierebbe i tempi

A margine del confronto di ieri, 19 aprile, al Ministero dell’Istruzione sul reclutamento dei docenti, nel corso del quale i sindacati rappresentativi della scuola hanno presentato al Capo di Gabinetto Fiorentino e al Capo dipartimento Versari le loro proposte da portare all’attenzione del ministro Bianchi, sono state anche raccolte voci di corridoio riguardanti gli attuali concorsi scuola ordinari banditi l’anno scorso. Secondo indiscrezioni non confermate, quei bandi concorsi scuola ordinari già pubblicati verrebbero modificati (il condizionale è d’obbligo).

Se le voci fossero fondate, le possibili modifiche riguarderebbero la prova preselettiva dei concorsi scuola ordinari (anche qui il condizionale è d’obbligo) che non si svolgerebbero con quesiti a risposta multipla bensì con la valutazione dei titoli di accesso.

Il ministro Brunetta ha precisato nei giorni scorsi che spetta al Ministero dell’Istruzione la scelta tra valutazione dei titoli di accesso o risposta con crocetta a scelta multipla.

Se davvero si andasse alla modifica dei bandi, sarebbe evidente che il Ministero, pur non essendo obbligato, avrebbe optato per la selezione tramite valutazione dei titoli.

In questo caso la finalità (l’abbreviazione dei tempi) dell’art. 10 del DL 44/21 affermata dal ministro Brunetta sarebbe completamente vanificata, in particolare per quanto riguarda il concorso ordinario di infanzia e primaria.

Per questo concorso scuola tutto è pronto e collaudato: commissioni, aule informatiche, batteria dei test. Considerati i tempi tecnici per espletare la prova preselettiva prevista dal bando, tra un mese, volendo, le prove potrebbero essere effettuate. E la prova scritta per gli ammessi si potrebbe svolgere a metà giugno.

Se invece si volesse modificare il bando per far posto alla preselezione con valutazione dei titoli, occorrerebbe mettere mano all’art. 7 del bando che attualmente prevede: “Qualora, sulla base delle domande di partecipazione pervenute tramite Polis, il numero dei candidati, a livello regionale e per ciascuna distinta procedura, risulti superiore a 250 unità e a quattro volte il numero dei posti messi a concorso, l’Amministrazione si avvarrà della facoltà di procedere all’espletamento, ai fini dell’ammissione alla prova scritta, di una prova di preselezione computer-based”.

Ma prioritariamente bisognerebbe anche modificare a monte il regolamento del concorso che prevede che “I bandi possono prevedere lo  svolgimento  di un test di preselezione che precede le prove computer-based”.

Per arrivare a legittimare la valutazione dei titoli di accesso occorrerebbe, dunque, modificare regolamento e bando, acquisendo preventivamente il parere del CSPI e sperando che non sia necessario un passaggio dal Consiglio di Stato.

Senza considerare che la modifica del bando dei concorsi scuola ordinari potrebbe riaprire i termini di partecipazione di altri candidati, quanto tempo ci vorrebbe per arrivare a pubblicare un nuovo bando modificato? Due mesi almeno. Non prima di giugno, certamente, se non più in là, quando secondo la preselezione con i test, alla stessa data, si sarebbero già svolte le prove scritte.