Concorsi scuola e valutazione titoli: è la strada migliore?

Dopo le precisazioni del ministro Brunetta sulla riforma dei concorsi pubblici (art. 10 del DL 44/2021), secondo cui spetta al ministero competente (quello dell’istruzione per i concorsi scuola ordinari di primaria, infanzia e secondaria già banditi) la scelta della modalità da adottare per l’eventuale preselezione di accesso allo scritto (valutazione dei titoli di accesso o test a risposta multipla con crocette), si attende tra breve tempo la decisione in merito da parte del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.

Sul possibile impiego della valutazione dei titoli (non quelli di servizio ma solo quelli di accesso al concorso – laurea e abilitazione – come ha precisato Brunetta) confermiamo tutte le nostre perplessità.

Dopo la recente revisione delle tabelle dei titoli per i concorsi scuola che prevedono un massimo complessivo di 20 punti tra titoli di accesso, professionali e di servizio – con non più di 12,5 punti per quelli che servono per la preselezione (solo accesso) prevista da Brunetta -, è evidente il rischio concreto di moltissimi candidati con punteggio uguale all’ultimo, data la ristretta forbice (da 0 a 12,5); rischio minimale invece nella preselezione dei test a crocette (da 0 a 50 per il concorso di infanzia e primaria, da 0 a 60 in quello di secondaria).

Nel primo caso (valutazione dei titoli di accesso) vi sarebbe un ammassamento di pari merito che vanificherebbe la selezione, dilatando a dismisura il numero di candidati ammessi allo scritto con l’effetto di allungare i tempi del concorso come invece avrebbe voluto Brunetta.

C’è anche un altro dubbio circa la valutazione di quei titoli. Si tratta di titoli dichiarati al momento della presentazione della domanda: sono tutti attendibili e accertati?