Concorsi docenti di sostegno/1: tre quarti dei posti resteranno vacanti nel primo ciclo

I numeri sulla discontinuità didattica, subita ormai da 6 alunni con disabilità su 10, certificati dall’Istat e rilanciati da Tuttoscuola comparandoli a sette anni fa, bruciano ancora. Allora sembrava si fosse raggiunto l’ultimo girone dell’inferno, ma in confronto ad oggi si può dire che si fosse nel Limbo. Nell’anno scolastico 2015-16 gli alunni con disabilità che avevano cambiato insegnante per il sostegno rispetto all’anno precedente erano stimati in 100 mila (il 43% del totale), nel 2022-23 sono stati 185 mila (il 60%). Il Corriere della sera ha dedicato alle nostre analisi un ampio servizio e in tanti sono intervenuti a sottolineare l’insostenibilità della situazione, tra cui la Cisl Scuola per voce della Segretaria generale Ivana Barbacci (si sono sentite poco invece le associazioni di genitori con figli con disabilità, forse ormai rassegnate).

Intanto il ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara annuncia che “sarà approvata a breve una norma sulla continuità didattica anche per i docenti precari su supplenze annuali e fino al termine dell’attività didattica”. Nel 2017 l’allora ministra Fedeli tentò qualcosa di simile, ma non funzionò a causa dei vincoli di graduatoria. Vedremo.

Le speranze per una maggiore stabilità del sistema passano anche per i nuovi concorsi.

Ma la pubblicazione del numero di candidati per posti di sostegno negli attuali concorsi mette in evidenza un dato clamoroso: su 14.627 posti di sostegno messi a concorso dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di I grado, ben 11.161 posti di sostegno non potranno essere assegnati per mancanza di candidati.

Eppure i candidati totali sono 29.046, cioè più del doppio dei posti. Non manca quindi chi vorrebbe occupare quei posti. Il problema è l’incrocio della domanda e dell’offerta sulle singole Regioni.

Nelle Regioni del nord sono banditi 12.649 posti ma i candidati sono solo 1.756. Se anche tutti passeranno il concorso (improbabile), resteranno 11 mila posti vacanti (l’87% dei posti messi a concorso).

Tutt’altra situazione nel Mezzogiorno. I posti a concorso sono solo 632, mentre i candidati sono 23.150: il 97% resteranno senza lavoro fisso.

Il dato riguarda tutti i settori, con la sola esclusione della secondaria di II grado.

Per la scuola dell’infanzia 583 dei 1.037 posti a concorso, pari al 56%, non potranno essere assegnati a causa del numero insufficiente di candidati nelle regioni coinvolte.

Eppure, il numero complessivo dei candidati (5.490) avrebbe potuto assicurare la copertura completa dei 1.037 posti di sostegno a concorso.

Per la scuola primaria 7.990 dei 9.348 posti a concorso, pari all’85%, non potranno essere assegnati a causa del numero insufficiente di candidati nelle regioni coinvolte.

Eppure, anche per il settore della scuola primaria il numero complessivo dei candidati (11.354) avrebbe potuto assicurare la copertura completa dei 9.348 posti di sostegno a concorso.

La stessa situazione riguarda anche la scuola secondaria di I grado, dove 2.588 dei 4.242 posti di sostegno a concorso, pari al 61%, non potranno essere assegnati a causa del numero insufficiente di candidati nelle regioni coinvolte.

Anche per questo settore il numero complessivo di candidati (12.202) avrebbe potuto assicurare la copertura completa dei 4.242 posti di sostegno a concorso.

Complessivamente, tra infanzia, primaria e secondaria di I grado, saranno coperti, al massimo, soltanto 3.466 dei 14.627 posti di sostegno a concorso, pari circa al 24%. 

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